giovedì 30 luglio 2009

L'osservatore Romano su Luca de Mata premiato in Campidoglio

ROMA, 2o. Luca De Mata, direttore dell'agenzia Fides, è il vincitore del 3o° premio giornalistico Fontane di Roma. Il riconoscimento assegnato all'unanimità premia De Mata per «ilforte impegno professionale» e lo «spirito di servizio» nel trattare le «tante problematiche dell'uomo». Il premio è patrocinato dal Pontificio Consiglio della Cultura, dal ministero per i Beni culturali e dal Comune di Roma.
II vero catechista è allora un Altro. E Gesù. E se davvero ci si vuole in-camminare verso orizzonti di speranza
sostiene il presule «non abbiamobisogno d'essere disturbati dall'intromissione di poveri paragrafi, di aridi capitoli, di difficili prontuari, perché partendo non solo dal divino, ma an-che dal quotidiano, possiamo recupera-re i grandi contenuti che ci fanno catechisti alla scuola e alla sequela di Ge-sù». Un itinerario nel quale Abloncli individua tre passaggi: l'educazione, la contemplazione e l'imitazione di Gesù. ((E proprio questo il cammino che vogliamo proporre nel nostro tentativo di catechesi, affidandoci non alla stesura di un libro, ma alla povera semplicità di un "foglio"». Intendendo imitare, in questo, «lo stile di Gesù», che «incontrava gli uomini non in scuole o istituzioni, ma sedendosi su un prato e parlando loro con la semplicità e l'immediatezza dell'incontro personale». Con questo stile e attraverso la pacata riflessione suggerita dall'immagine di alcune parole il filo d'erba, la lampada accesa, la goccia, i gradini, i sentieri i diversi «fogli» prendono in esame alcuni dei temi classici della catechesi: la vocazione, la missione, il mistero della sofferenza e della morte, la vita eterna fino alla sessualità e all'ecumenismo. «E in fondo un foglio di quaderno, quello di cui stiamo parlando spiega Ablondi e che può es-sere trovato negli ambienti ecclesiali di gruppo c cli parrocchia». Uno stirumento semplice, ma impegnativo. Che può essere ritirato gratuitamente, ma che richiede anche tanti «sì». Per leggere il suo messaggio e per rileggerlo con un amico, per indicare un numero di telefono o un'e-mail con cui rag-giungere tanti altri amici. «Sci invitato
anche spiega Ablondi ai suoi lettori a lasciarlo parlare quando lo deponi in un angolo della tua casa, da dove richiamerà l'attenzione con la sua pre-senza discreta, ma visibile. Poi, (presto foglio ti condurrà per sentieri altrui, nei quali lo farai incontrare a chi ti è vicino».
Direttore: Giovanni Maria Vian

sabato 18 luglio 2009

Il sole 24 parla de "La valigia con lo spago" di "Luca de Mata" alla vigilia dell'ultima puntata.

Enrinque Morones è il fondatore dei Border Angels. L'organizzazione, attiva in Arizona, tra le sue attività per assistere i messicani che tentano di scavalcare il muro di separazione, piazza una gran quantità di taniche d'acqua qua e là nel deserto per placare la sete dei clandestini. Per loro, per tutti quelli che si nascondono, i preti dell'organizzazione celebrano la messa nel canyon. Uno dei tanti segni della vicinanza della Chiesa cattolica ai migranti. Una battaglia, quella dei cattolici, ormai combattuta a livello planetario verso i governi occidentali che contrastano o comunque non favoriscono – anche legittimamente - condizioni umane per chi cerca di scappare dalla miseria o dalle guerre, vittime il più delle volte di sfruttamento. Anche il Papa lo ha ribadito nei giorni scorsi, e quotidianamente cardinali, vescovi e preti, lanciano accuse e nel stesso tempo lavorano sul campo. Quello degli immigrati è un valore ormai assurto a ‘non negoziabile' per la Chiesa, quasi quanto famiglia e vita. E ora la Chiesa, quella ufficiale, è scesa in campo anche nelle comunicazioni. Alti esponenti della Curia vaticana, infatti, sono tra gli autori de ‘La valigia con lo spago', inchiesta-denuncia in quattro puntate che va in onda su Rai Uno ogni lunedì sera nel corso del mese di luglio. Un documentario molto duro che mette a nudo i governi occidentali – compreso quello italiano – dove si parla di tratta di schiavi, prostituzione, caporalato, criminalità, terrorismo islamico, mafia cinese. Il segretario della Congregazione per il Clero, l'arcivescovo Mauro Piacenza, ha supervisionato il lavoro, con la collaborazione del teologo Nicola Bux e del missionario Massimo Cenci, mentre i testi e la regia sono di Luca De Mata, direttore dell'agenzia Fides della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli. L'inchiesta spazia in tutto il mondo, Argentina, Moldavia, Slovacchia, Francia, Inghilterra, Spagna, Italia, Stati Uniti, Canada, Thailandia, dove il dramma dei migranti è differente, ma alla fine profondamente uguale. Si passa in America, "in cui il sogno americano non esiste più, nonostante ogni anno migliaia di persone cerchino di varcare il deserto tra Messico e Stati Uniti", dicono gli autori, ed in questo viaggio trovano, per la maggior parte, la morte. Come Lucrezia, che ha dato la poca acqua da bere ai suoi figli, Jesus e Nora, e li ha salvati dalla morte che, invece, ha colpito lei. In Moldavia il problema più grande è il numero di bambini abbandonati, circa 900 mila all'anno, da genitori che partono e che non tornano, o a causa della vergogna, o perché vittime della criminalità. Soprattutto le donne, di ogni paese, purché giovani e belle, sono soggette alla macchia della tratta. Dice la voce narrante fuori campo: "Non entreremo da porte nascoste da dove le porte che non si vogliono vedere, che non vogliamo vedere. Le nostre 4 mura sono certezza. Siamo andati là dove non si arriva, dove finora dove nessuna era andato, nel fondo del profondo".

Direttore: Gianni Riotta

mercoledì 15 luglio 2009

Paolo Rodari commenta il successo di share de "la valigia con lo spago" di "Luca de Mata"

Ieri sera, nonostante l’estate, Raiuno ha fatto il botto di ascolti. In un comunicato stampa di viale Mazzini, infatti, si rileva che Raiuno vince gli ascolti complessivi. Mi fa piacere, sopratutto perché in seconda serata c’era un programma pochissimo pubblicizzato ma che evidentemnete piace. È “La valigia con lo spago”, inchiesta sull’immigrazione del direttore dell’Agenzia Fides Luca De Mata.Lunedì prossimo ci sarà l’ultima puntata. Da non perdere.

lunedì 13 luglio 2009

Repubblica consiglia "La valigia con lo spago" la terza puntata del programma di "Luca de Mata" in onda il 13/7 alle 23.20 su raiuno


Nei luoghi dell'immigrazione, me privilegiate per l'accattonaggio. soprattutto clandestina, con la Nina Costiuc, sindaco di un piccolo terza puntata di La valigia con villaggio dellaMoldavia, esortai giova-spago, su RaiUno alle 23.35. Oxana niatornarenellapropriapatria, eanon Alistratova, oggi presidente della Ong spezzare il legame con la loro terra e il Interazione: le era stato proposto un loro popolo. Eugen Rusu, procuratore lavoro da musicista in un night club in capo in Moldavia, è stato tra i primi a Jugoslavia, ma è stata venduta e co- combattere la tratta, in cui donne e stretta a ogni tipo di bassezza. Ha fon- bambini sono ugualmente coinvolti. dato Telefono rosso e salva un gran nu- Dall'est europeo all'Africa: un'ex p romero di donne e giovani in difficoltà stituta nigeriana racconta la sua gior-Mariana Ianachevici, vicepresidente nata Iavorativa: 24 ore, per pagare il di Salvati Copiii (Save The Children), prezzo del suo viaggio dalla Nigeria al-racconta che circa 900 mila bambini la Germania.ATolone, in Francia, uno moldavì sono stati abbandonati: la lo- studente africano, Fernand Koko, aiur o solitudine fasi che diventino le vitti- ta i rom a vincere la discriminazione.

Direttore: Ezio Mauro


venerdì 10 luglio 2009

L'Avanti intervista il leader Papaboys che consiglia "la valigia con lo spago" prima della terza puntata del programma scritto da "Luca de Mata"

Quali iniziative organizzeranno i Papaboys per promuovere la lettura dell'enciclica?
"innanzitutto proporremo ai giovani del-l'Associazione la lettura dell'enciclica. attraverso i piccoli mezzi e media che la Provvidenza ha messo sul nostro cammino, senza tralasciare i new media, come i social network o i gruppi di discussione. E distribuiremo copie dell'enciclica nei prossimi appuntamenti con i giovani. In questo periodo siamo impegnati a sensibilizzare molti giovani e non solo, alla visione del programma televisivo 'La valigia conio spago'. realizzato dal direttore dell'agenzia Fides della Santa Sede, Luca De Mata, che ripropone i temi affrontati da Benedetto XVI nella 'Caritas in ventate'. A breve sarà promosso via web un nuovo progetto ispirato dalla lettera enciclica depa che si chiama 'Immigrato Amico', un network di siti e progetti di recupero. curati dall'Associazione dei Papaboys. tesi a valorizzare le esperienze di immigrati. viste come possibilità e risorsa, e non come problematica. Ma, la migliore iniziativa che si potrà fare per far conoscere il magistero e il pensiero del Santo Padre, è quella di trasformare il nostro atteggiamento in questa società. mettendoci al servizio degli altri".
Articolo:Francesco Antonio Grana
Direttore: Valter Lavitola

giovedì 9 luglio 2009

Lastampa.it, webarticolo su "la valigia con lo spago" il programma in onda su Raiuno scritto e diretto da "Luca de Mata"


9/7/2009 - L'autore è Luca De Mata, direttore dell'agenzia di stampaFides, promossa dalla Congregazione per l'evangelizzazione dei popoliOsservatore con la valigiaIl giornale del Papa loda e consiglia il documentario di Rai 1 sulfenomeno immigrazione dal titolo «La valigia con lo spago».L’Osservatore romano loda e consiglia il documentario sul fenomenoimmigrazione dal titolo «La valigia con lo spago». L’autore è Luca DeMata, direttore dell’agenzia di stampa Fides, promossa dallaCongregazione per l’evangelizzazione dei popoli. L’inchiesta trasmessada Raiuno mette in luce, una volta di più, l’attenzione della Chiesaverso un fenomeno tanto complesso e difficile da gestire quantodecisivo per il nostro futuro. Di fenomeno epocale, fra l’altro, haparlato Benedetto XVI in riferimento allemigrazioni nella sua enciclica. «Dalla parte di chi sta peggio, dichi non è ascoltato, di chiè rifiutato - scrive l’Osservatore nel lungo articolo dedicato aldocumentario - s’apre uno spiraglio di verità, senza compromessi esenza dolcezze, con il programma scritto e diretto da Luca De Mataassieme a Teresa De Santis, con la collaborazione di Nicola Bux eMassimo Cenci». «La prima puntata - prosegue il testo - è statatrasmessa da Rai Uno lo scorso 29 giugno in seconda serata, a scadenzasettimanale le altre tre. Strascichi di polemiche: zero. Dibattiti eprese di posizione ufficiali: zero. Questo significa che lo spiritodel programma ha colto nel segno e che si teme possa davvero scuoterel’apatia delle coscienze, afflosciate nella quotidiana deriva delladistrazione civile e morale». «L’impressione - afferma il quotidiano delVaticano - è che nei patinati inferni cittadini e nelle anonimecampagne dell’entroterra si stia tutti stretti, troppo stretti e conpoche regole certe che separino gli sfruttati dagli sfruttatori, gliinnocenti dai colpevoli, chi minaccia da chi è minacciato, tutti abordo di una fragile barca-società che ancora fende le procelle ecerca il porto della civile e sicura convivenza. Un caleidoscopio divolti che hanno immagazzinato storie e rigurgitano ogni tipo discomoda verità, ci guidano dritti al cuore del fenomeno migratoriomondiale, soprattutto clandestino». Nel programma - spiegal’Osservatore - immagini non censurate e censurabili e numerosetestimonianze straniere, che una recitazionemeno enfatica avrebbe recapitato ancor più crude, si affiancano a unavera e propria overdose di cifre che, talvolta, rendono faticosal’assimilazione di fenomeni tanto sconvolgenti». «Un susseguirsi diverità nascoste e semi-atrocità - si legge ancora - dal numero deiclandestini nel mondo ai turpi guadagni,veramente da capogiro, legati alla clandestinità, allo sfruttamento,alla prostituzione, al commercio delle persone e degli organi che nonè da meno di quello delle droghe; infine, le nuove, bizzarre forme dischiavitù che legano con il peso di catene ricattatorie e diinconfessabili paure. Si scendono i gradini della vita fino agliultimi, sudici e pericolosi, occupati da africani, orientali di variaetnia, latini di ogni Paese, gente dell’est europeo passato dalladittatura politica all’illusione e al tracollo sociale delpost-comunismo. Le bolge in terra, come se l’inferno dantesco si fosserovesciato in superficie».


Autore: Giacomo Galeazzi
Direttore: Mario Calabresi

l'Osservatore Romano parla de "La valigia con lo spago" a seguito della seconda puntata del reportage di "Luca de Mata"

Sbatti l'immigrato sullo schermo, come si faceva con il mostro in prima pagina. Viviseziona la sua angoscia, ascolta il suo dolore, chinati sulle sue ferite mentre lo trovi derelitto lungo la strada che sale verso la tua città, quella del finto benessere, delle vetrine effimere, della moralità compromessa. Con lo spago lui, l'immigrato, chiudeva un secolo fa la sua valigia. Altri tempi, anche se, ammettiamolo, forse anche altra dignità. Oggi, con quello stesso spago, alcuni si cuciono le palpebre, altri la bocca. E si è fortunati se lo spago non s'attorciglia al collo, con altre conseguenze. Dalla parte di chi sta peggio, di chi non è ascoltato, di chi è rifiutato: s'apre uno spiraglio di verità, senza compromessi e senza dolcezze, con il programma scritto e diretto da Luca De Mata assieme a Teresa De Santis, con la collaborazione di Nicola Bux e Massimo Cenci. La prima puntata è stata trasmessa da Rai Uno lo scorso 29 giugno in seconda serata, a scadenza settimanale le altre tre. Strascichi di polemiche: zero. Dibattiti e prese di posizione ufficiali: zero. Questo significa che lo spirito del programma ha colto nel segno e che si teme possa davvero scuotere l'apatia delle coscienze, afflosciate nella quotidiana deriva della distrazione civile e morale. L'impressione è che nei patinati inferni cittadini e nelle anonime campagne dell'entroterra si stia tutti stretti, troppo stretti e con poche regole certe che separino gli sfruttati dagli sfruttatori, gli innocenti dai colpevoli, chi minaccia da chi è minacciato, tutti a bordo di una fragile barca-società che ancora fende le procelle e cerca il porto della civile e sicura convivenza. Un caleidoscopio di volti che hanno immagazzinato storie e rigurgitano ogni tipo di scomoda verità, ci guidano dritti al cuore del fenomeno migratorio mondiale, soprattutto clandestino. Nel programma, immagini non censurate e censurabili e numerose testimonianze straniere - che una recitazione meno enfatica avrebbe recapitato ancor più crude - si affiancano a una vera e propria overdose di cifre che, talvolta, rendono faticosa l'assimilazione di fenomeni tanto sconvolgenti. Un susseguirsi di verità nascoste e semi-atrocità: dal numero dei clandestini nel mondo ai turpi guadagni, veramente da capogiro, legati alla clandestinità, allo sfruttamento, alla prostituzione, al commercio delle persone e degli organi che non è da meno di quello delle droghe; infine, le nuove, bizzarre forme di schiavitù che legano con il peso di catene ricattatorie e di inconfessabili paure. Si scendono i gradini della vita fino agli ultimi, sudici e pericolosi, occupati da africani, orientali di varia etnia, latini di ogni Paese, gente dell'est europeo passato dalla dittatura politica all'illusione e al tracollo sociale del post-comunismo. Le bolge in terra, come se l'inferno dantesco si fosse rovesciato in superficie. La valigia con lo spago, nell'aprire le ferite senza nasconderle e cauterizzarle, non risparmia di interpellare la società, lo spettatore. Potrebbe interrogarsi sui motivi, sui palliativi, sulle risposte urgenti e di alto profilo morale che si attendono, sugli sbagli. "Sarò cattiva - scrive tra le tante una ragazza sul blog apposito creato per commentare il programma televisivo e da seguire con estrema attenzione -, sarò razzista, ma la verità è che non se ne può più, il 95 per cento delle persone che conosco non ne possono più. Non lo direi davvero, se vedessi negli stranieri una qualche forma e volontà concreta di integrarsi con la nostra realtà". Lei non la vede. E in troppi casi è vero. Molti, però, prendono diversa posizione: "Una cosa mi lascia davvero perplessa: la gente pensa che gli stranieri siano tutti criminali". È difficile pensare di poter trovare soluzioni adeguate e giuste per tutti, ma non si può ignorare l'urgenza di cercarle, proporle, sperimentarle. È quello che, in fondo, fanno le tante persone di Chiesa che incontriamo e ascoltiamo nel programma e che sappiamo essere migliaia nel mondo. Dà coraggio la loro presenza silenziosa, infonde speranza il loro anonimato, in perfetto stile evangelico, la loro insostituibile carità. Non sono pochi, precisa De Mata, quelli che si ricordano "come dietro ogni donna, uomo, qualunque sia la sua condizione, c'è una persona. E mai come in questo caso il ragionamento si allarga a un fenomeno planetario che ci sta coinvolgendo tutti e ci sta cambiando tutti. Non possiamo più voltare la testa da un'altra parte". Tra chi la volta, chi è costretto a farlo, chi non lo vuole fare e non lo fa, il programma assume un ritmo sempre più incalzante, talvolta anche frenetico. Veniamo accompagnati tra i rom avversati dalla società, ma loro stessi razzisti nell'ambito delle comunità di appartenenza; camminiamo lungo muri divisori scavalcati ogni giorno da intere popolazioni in fuga o a caccia di futuro; costeggiamo i porti disseminati di panchine che diventano regge per barboni alla deriva, sempre con la bottiglia in mano, fino a quando, per puro divertimento, non li derubano o non gli danno fuoco. Di giorno, campi da coltivare inglobano le vite di nuovi schiavi mentre di notte, lungo strade non più soltanto di periferia, fiumane di ragazze si vendono distrattamente a una fiumana di clienti molto determinati. Tutti partono, arrivano, si spostano, migrano da est a ovest, da sud a nord: il mondo sembra un enorme cantiere nel quale il movimento è continuo, senza sosta. C'è chi lo fa con disperazione, chi con rassegnazione; chi non si aspetta nulla, chi si aspetta tutto. Nessun luogo è oggi illibato, spesso la sicurezza latita, nessun Paese può dirsi immune dal contagio del razzismo, che infetta più della febbre suina, come fanno anche la criminalità, la violenza, lo sfruttamento. E la distrazione, l'ipocrisia. La valigia con lo spago è una voce libera che ha il coraggio di segnalare i fatti, senza proporre i rimedi, perché questo non è compito degli autori televisivi. Lascia così in sospeso le soluzioni e le cure, ma non tralascia di esigere che esse siano, prima di tutto, ispirate al comandamento della carità, al bisogno di certezze, al diritto di convivenza sicura e pacifica per tutti.
Articolo: Luca Pellegrini
Direttore: Giovanni Maria Vian

"La valiga con lo spago" le prime due puntate complete del programma scritto e diretto da "Luca De Mata" visibile in versione integrale

La versione integrale delle prime due puntate de "la valigia con lo spago" a http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-618e1082-2b95-4273-87b0-13acbd41f9e9.html?p=0
e
E' necessario per la visione istallare microsoft silverlight.

mercoledì 8 luglio 2009

Dal sito di RAI Uno, "la valigia con lo spago" di "Luca de Mata"


Dal sito di Rai Uno le immagini de "la valigia con lo spago" di Luca de mata.
Direttore: Mauro Mazza

Aldo Grasso parla de "La valigia con lo spago" a seguito della seconda puntata analizzando il programma scritto e diretto da Luca de Mata





Mentre la maggioranza è divisa sulla circolare del Viminale per regolarizzare gli immigrati (Umberto Bossi l'ha definita «fuorilegge»), mentre la Lega polemizza aspramente per la Pastorale dei migranti di monsignor Marchetto, Raiuno sta mandando in onda La valigia con lo spago, «una finestra sull'universo dei migranti, facendo raccontare dalla loro viva voce cosa significa l'esperienza della speranza, trasformata spesso in sofferenza e dolore» (lunedì, ore
23.25).
Il programma in quattro puntate è di Luca De Mata e Teresa De Santis, i testi e la regia sono di Luca De Mata, la supervisione editoriale di Mauro Piacenza con la collaborazione di Nicola Bux e Massimo Cenci. Racconta De Mata, direttore della Fides, l'agenzia di stampa del Vaticano: «La valigia con lo spago e subito, d'istinto, pensi alle immagini dei milioni di emigranti: italiani, irlandesi, polacchi, spagnoli, portoghesi che, all'inizio dell'800 e ancora fino agli Anni 50 del secolo scorso, si spostarono da un continente all'altro, con le loro valige legate, tenute sulle spalle, in fuga dalmiseria. Donne, uomini, adolescenti spesso analfabeti che, con caparbietà, sacrifici, volontà sono stati mattoni reali che hanno contribuito alla costru- zione della ricchezza dell'occidente. Masse». Il documentario si propone infatti di far cono- scere i grandi flussi migratori ele "nuove schiavitù", i luoghi e le persone che vivono da vicino
il dramma dell'emigrazione e lo fa attraverso testimonianze dirette. Nella sola Sicilia, dal 2002 al 2007, sono sbarcati circa 77.000 clandestini e il fatturato annuo della mafia nell'isola è salito a go miliardi di euro l'anno. La convinzione di De Mata, invece, è che gli immigra-ti possono essere una risorsa legale.
Tra scritte, didascalie, sovrascritte, «serpentoni », il documentario abbonda di informazioni, spesso in maniera soverchiante, concedendo troppo all'enfasi.
Articolo: Aldo Grasso
Direttore: Ferruccio De Bortoli

domenica 5 luglio 2009

La seconda puntata de "la valigia con lo spago" , il programma scritto e diretto da "Luca de Mata" andrà in onda il 6/9 alle 23.25 su Rai uno

Invece del 13 Luglio come precedentemente annunciato la seconda puntata de "la valigia con lo spago" andrà in onda Lunedì 6 Luglio alle ore 23.25 sulla prima rete R.A.I.

venerdì 3 luglio 2009

Dopo la prima puntata L'espresso parla de "la valigia con lo spago" il programma scritto e diretto da "luca de mata"


Chi vuole conoscere a fondo Ia posizione politica del Vaticano sull'immigrazione non ha che da assistere alle quattro puntate di"La vallgla con lo spago" in onda in seconda serata su Raiuno. Non solo perché testi e regia sono di Luca De Mata, direttore di Fides. L'agenzia di stampa del Vaticano, ma anche perché ll tutto é stato supenivisionato da tre mammasantissima d'Oltretevere. In primis, monsignor Mauro Piacenza, presidente della Pontificia commmissione per i beni culturali , in pratica il ministro dei Beni culturali della Santa Sede, nato a Genova dove sonostatl arclvescovi il segretario cli Stato TarcisioBertone e il presidente Cel Angelo Bagnasco. Con lui, monsignor Nicola Bux, teologo , amico personale di Benedetto XVI, e padre Massimo Cenci, missionario e sottosegretario della Congregazione per l' evangelizzaziono dei popoli. Un modo di intervento mediatico molto diretto. Ma anche la prima volta che il sigillo di San Pietro a così alto livello viene impresso sui contenuti di un ' inchiesta tv. la serie, girata in tutto il mondo fa raccontare agli immigrati le loro storie di sofferenza. Trapela chiaramente il manifesto politico del Vaticano: l'altola al legame tra immigrazione e criminalita, la condanna all’ipocrisia dei governi pronti a deplorare lo sfruttarnento dei migranti ma anche a farne uno strumento a basso costo per economia. E anche un chiaro biasimo nel confronti degli Usa e delle multinazionali in prima linea per l'uso della manodopera immigrata. Una posizione da vera Chiesa no global.
D. R
L'espresso de 9/7/2009 pag.17

Direttore: Daniela Hamaui

mercoledì 1 luglio 2009

La Tv scopre l'umanita, dalle pagine dell'Avvenire "la valigia con lo spago" di "Luca de Mata"



fra le tante parole che sull'immigrazione si sono sprecate, per definire un fenomeno destinato a modificare il nostro mondo, mancava L 'umanità". Ed è questo concetto che si legge finalmente nel' l'inchiesta di Luca De Mata, La valigia con lo spago, che ha preso avvio su Raiuno lunedì in seconda serata. Quell'umanità che ci induce a considerare l'altro, colui che viene, non un invasore ma un fratello, costretto dal bisogno e dalla paura, a cercare ricovero in cambio di lavoro. Collocando storicamente i dati, De Mata confronta l'emigrazione italiana dell'Otto e del Novecento con quella dal Sud del mondo che ora si dirige verso il Nord, verso un'Europa considerata terra di speranza e invece quasi sempre luogo di sfruttamen-ti to e delusione. E, fondandosi su documenti e interviste a chi lavora nelle organizzazioni cristiane di soccorso, presenta persone che hanno visto il loro sogno frantumarsi nella violenza e nella solitudine, costrette a grama vita da randagi in uno smar rimento totale. Palermo e Napoli gli scenari della prima delle quattro puntate: con chi vive in strada o in miserevoli tane, con chi è costretto a vendersi o a vendere droga, con coloro che hanno dovuto sopportare lo sfruttamento più crudele per so.. pravvivere. Casi singoli, sullo sfondo di luoghi in cui l'amore cristiano soccorre ai vuoti della società: esempi di un'integrazione ardua, di un riscatto che non è facile offrire. E poi, spaziando alla Spagna e agli Stati Uniti, ecco che il panorama si dilata dal nostro piccolo al grande del mondo intero, in cui la spinta della disperazione porta a drammatici tentativi di riscossa da parte di chi varca le frontiere pensando di cambiare la sua vita. I poveri del mondo diventano trama di una riflessione che si dilata dal sociale all'antropologico e Al' esistenziale: il di-ritto alla speranza, tn nome dell'umanità che ci fa uguali, un discorso per immagini che si articola at-traverso il dolore e che può esser sanato soltanto dalla solidarietà fraterna.
Articolo: Mirella Poggialini
Direttore: Dino Boffo

lunedì 29 giugno 2009

La pagina spettacoli per Repubblica è "la valigia con lo spago" di "Luca de Mata " in onda il 29/6 alle ore 23.25 su Rai uno.


Una inchiesta dalla parte degli immigrati. E' il programmadi quattro puntate, La valigia con lo spago, che inizia oggi su Raiuno in seconda serata. Il reportage -frutto di una inedita collaborazione tra Rai e Propaganda Fide, il dicastero vaticano delle Chiese d'Oriente - racconta storie personali e testimonianze «raccolte tra le migliaia di uomini, donne e bambini che su barconi e mezzi di fortuna arrivano in Occidente, non solo in Italia, spinti da fame, guerre, malattie e sfruttamento». Storie «tragiche che hanno il sapore di un preciso atto d'accusaverso quegli Stati.Italiacompresa, che stanno attuando politiche dei cosiddetti respingimenti», anticipa Luca De Mata, autore e regista del programma, al quale hanno collaborato Nicola Buxe Massimo Cenci. Il titolo La valigia con lo spago, «evoca volutamente i poveri bagagli dei milioni di emigranti italiani del secolo scorso», spiega De Mata che è anche direttore di Fides, l'agenzia stampadi Propaganda Fide. Oltre all'Italia, l'inchiesta presenta storie di immigrati raccolte in Argentina, Moldavia, Slovacchia, Francia, Inghilterra, Spagna, Usa, Canada e Thailandia.

Articolo: Orazio la Rocca
Direttore: Ezio Mauro

La stampa sul programma di "Luca de Mata" "La valigia con lo spago"


«valìgia con lo spago» dei nuovi schiavi. A rilanciare il dibattito sull'immigrazione (che ha portato più volte la Chiesa a criticare il governo per i respingimenti dei clandestini), è un'inchiesta tv di Luca De Mata, dedicata a flussi migratori e «nuove schiavitù», che andrà in onda a partire da domani in seconda serata, su Raiuno, per quattro settimane. «La criminalità si alimenta con l'immigrazione e favorisce la clandestinità - spiega De Mata, direttore dell'agenzia vaticana Fìdes -. Nel mondo la tratta di esseri umani coinvolge ogni anno due milioni e mezzo di persone e ne costringe SOOmila alla schiavitù, con un profitto di 12 miliardi di dollari per la vendita iniziale e di 32 miliardi per lo sfruttamento. Il fatturato annuo della prostituzione è di 10 miliardi». E la linea dura non è la soluzione. «La deten-zione di tutti i clandestini costerebbe 2miliardi e 250 milioni di dollari - aggiunge -. Una clandestina costretta alla prostituzione rende al suo sfruttatore ogni mese dai Smila ai 7mila euro». Cosi i clan si arricchiscono grazie ai «nuovi schiavi». In SiciliaScena de La valigia con lo spagodal 2002 al 2007 sono sbarcati 77mila clandestini e il fatturato annuo della mafia nell'isola è di 90 miliardi di euro l'anno. E invece gli immigrati possono essere una risorsa legale. «Ogni mese questi lavoratori spediscono ai loro familiari 97 miliardi di euro, il 10% in più all'anno». Cioè il doppio degli aiuti pubblici dei paesi ricchi verso il Terzo mondo. «Questa inchiesta tv ci aiuta anche a liberarci dall'ipocrisia e dai luoghi comuni che fanno di tutti i rom una etnia di ladri, sfruttatori di bambini e donne. Certe cose accadono anche tra noi - spiega l'arcivescovo di Napoli, Sepe -. Nel reportage una ragazza grida: "Nessuna di noi nasce ladra o prostituta, sono loro a piegarci con la violenza". Il mercato del sesso ci avvolge come una piovra facendo commettere orrori e meschinità indicibili. La macchia della tratta dilaga e la criminalità usa gli immigrati. Non possiamo rimanere ciechi. Non scordiamo che anche Gesù fu costretto a migrare per sfuggire all'ira di Erode».
Articolo: Giacomo Galeazzi
Direttore: Mario Calabresi

Da Il Giornale "la valigia con lo spago" nel giorno della messa inh onda della prima puntata del programma scritto e diretto da "Luca de Mata"


• Speranze, illusioni, storie di sofferenza e di dolore. Da oggi per quattro settimane, su Raiuno, in seconda serata, va in onda La valigia con lo spago, un'inchiesta ideata da Luca De Mata. Una finestra nuova sull'universo dei migranti, che fa raccontare dalla loro viva voce cosa significhi l'esperienza della speranza, trasformata spesso in sofferenza e dolore.Nel corso delle quattro puntate, La valigia con lo spago ci conduce in tutto il mondo, in Argentina, Moldavia, Slovacchia, Francia, Inghilterra, Spagna, Italia, Stati Uniti, Canada, Thailandia, dove il dramma dei migranti è diverso da Paese a Paese, ma anche profondamenteuguale e umano. Si passa negli Stati Uniti, dove il sogno americano non esiste più, nonostante ogni anno migliaia di persone cerchino di varcare il deserto tra Messico e Usa. In questo viaggio trovano, in moltissimiDONNE Tra mercato del sesso e violenze, sono le principali vittime dei nuovi soprusi_____casi, la morte. Come Lucrezia, che ha dato la poca acqua da bere ai suoi figli, Jesus e Nora, ma è riuscita a strapparli alla morte che, invece, si è portata via lei. In Moldavia il problema più grande è il numero di bambini abbandonati, circa 900 mila al-l'anno, da genitori che partono in cerca di fortuna e che non tor-nano, o a causa della vergogna, o perché vittime della criminalità. Soprattutto le donne, di ogni Paese, purché giovani e belle, sono soggette alla tratta delleschiave del sesso.La valigia con lo spago ci aiuta anche a liberarci di alcune convinzioni comuni, come i falsi miti sui rom. 11 programma da voce a una donna, fuggita dalla famiglia, che racconta un dram-AUTOREScrive de Mata sul blog del programma: «Valigia con lo spago: pensi agli emigranti, anche italiani, del '900. Ma oggi?»ma comprensibile a pochi: «Nessuna di noi nasce ladra o prostituta, ci piegano con la violenza». Soprusi fin dentro la famiglia, la delinquenza non è innanzitutto un problema di strutture sociali, ma di educazione. Ma in un mondo di difficoltà, ci sono la speranza e la carità cristiana: la missione di Fratel Bia-gio Conte a Palermo, quella di Padre Josaphat tra gli zingari, la Caritas di Cuenca in Spagna. Esempi di come la diversità non sia per forza un male incurabile, ma possa divenire ricchezza nello scambio e nella condivisione.Testi e regia sono di Luca De Mata, con la collaborazione di Nicola Bux e Massimo Cenci. La colonna sonora è del giovanissimo Aurelio Canonici.
Autore: Andrea Tornielli
Direttore: Mario Giordano

Il Secolo XIX nel giorno di debutto de "La valigia con lo spago" di "luca de mata"


Articolo: Angela Ambrogetti
Direttore: Lanfranco Vaccari

domenica 28 giugno 2009

Il Messaggero sul programma di "Luca de Mata" "la valigia con lo spago"

ROMA Immigrazione e sociale. Questo il tema di La valigia con lo spago, il nuovo programma della seconda serata (23,35) di Raiuno che inizia domani. Un’inchiesta che verrà proposta in quattro parti, frutto del lavoro del giornalista Luca De Mata (nella foto), anche autore e regista della trasmissione. L’indagine attraversa varie nazioni, crocevia dei flusssi migratori e spesso anche del traffico di esseri umani. Un lungo viaggio che va dalla Romania al Marocco, dalla Colombia agli Stati Uniti, dalla Moldavia al Senegal. Perché non solo l’Italia è alle prese con questo via vai di persone che tentano la sopravvivenza oltre i confini dei loro Paesi. Uomini e donne spesso ridotte a larve, privi di ogni dignità e trattati semplicemente come problemi politici e sociali. Ma, in realtà, quali sono le loro condizioni di vita? In che cosa consiste e come si svolge la tratta di esseri umani? E, una volta arrivati in Occidente, la loro vita cambierà o sarà una seconda odissea?




Direttore: Roberto Napoletano

L'osservatore Romano alla vigilia della messa in onda de "La valigia con lo spago" programma scritto e diretto da "Luca de Mata"

Storie di immigrazione in seconda serata
Uomini con la valigiaraccontano chi siamo
di Silvia Guidi
Due occhi azzurri spuntano da una manica di maglione riadattata comecappuccio francescano; è fratel Biagio Conte, "il primo esempio dicura omeopatica per gli homeless" come è stato ribattezzatodall'affettuosa ironia dei suoi amici.Perché "Biagio è uno di loro, sa come fare compagnia a chi ha persotutto, anche la voglia di vivere - racconta chi lo conosce bene - sadi cosa ha bisogno chi vive in strada, conosce l'indifferenza ottusadi chi svuota la casa di stracci e rottami inservibili e pensa di averfatto la carità, ma anche l'inerzia e l'abbandono di chi si lasciaandare, le storie di ordinaria violenza tra drop out dove furti epestaggi sono all'ordine del giorno. Per questo riesce dove iprofessionisti della solidarietà falliscono".Sono tanti i protagonisti de La valigia con lo spago, un programma tv- quattro puntate di inchiesta in onda su Rai Uno dal 29 giugno perquattro lunedì consecutivi, eccetto il 6 luglio - che porta in secondaserata un tema scomodo come l'immigrazione senza edulcorare le storieche racconta, senza censurare niente, parlando anche di quando lapaura rende violenti e la miseria non è un motivo per essere più unitima una spinta alla sopravvivenza a ogni costo.Un programma che il passaparola su internet ha già reso famoso "primadella prima": "In tre settimane il blog www.lavaligiaconlospago.tv haregistrato oltre seimila visite" conferma Luca De Mata, direttoredell'Agenzia Fides, che ha curato i testi e la regia con lacollaborazione di Nicola Bux e Massimo Cenci; la colonna sonora èfirmata del giovane musicista Aurelio Canonici.Accanto a Biagio Conte, che a Palermo ogni giorno offre un tetto e unpasto caldo a più di 600 persone, c'è padre Josaphat, missionario trai rom, e ci sono i volontari della Caritas di Cuenca in Spagna, chedevono affrontare un fenomeno inedito per una zona tradizionalmenteconsiderata povera (Cuenca è nel cuore de La Mancha, la terradescritta da Cervantes): l'arrivo di immigrati ancora più poveri.Anche Oxana Alistratova conosce bene il mondo di chi non viaggia inbusiness class, ma con un bagaglio a mano fatto di speranze che spessosvelano la loro natura di illusioni: oggi è presidente della Ong"Interazione" in Transnistria ma la sua attività nasce dalla suastoria personale di vittima della tratta a scopo di prostituzione.L'esodo di migliaia di persone è un evento traumatico anche per iPaesi da cui si parte: la migrazione disgrega il tessuto sociale,spezza i legami tra le generazioni, gli anziani che restano hannopensioni misere, i giovani che partono vivono una libertà immaginariae non ritornano per la vergogna e per la paura, i bambini rischianol'accattonaggio.L'immigrazione è un affare enormemente redditizio per la criminalità:i flussi migratori generano nuove forme di schiavitù. Negli StatiUniti si contano 9 milioni di "uomini ombra" ma poiché è arduo contareciò che non si vede si stima che siano almeno 20 milioni.Davanti a un fenomeno così imponente la filantropia non basta. "Lacomprensione per le persone ai margini della società, ai margini dellaChiesa, per i "falliti" e per i sofferenti (...) è il vero nocciolodella moralità cristiana" scriveva anni fa il cardinale Ratzinger. Un"nocciolo" solido, concreto, fatto di cibo, coperte e vestiti, undentista o un medico quando serve, un letto pulito e una docciacalda a fine giornata.La generosità spontanea prima o poi presenta il conto, o perde loslancio iniziale, la carità no, è un'altra cosa, un altro mondo inquesto mondo. Biagio Conte prova a spiegarlo con un esempio: "Samuelarrivava dall'Eritrea coi barconi dei disperati. Zoppicava per colpadi una malformazione alla gamba destra, più corta dell'altra. Avevabisogno di una scarpa ortopedica, di quelle che non si comprano infarmacia, bisogna prendere le misure e commissionarle a officinespecializzate; un mese di tempo, almeno. Il giorno dopo il suo arrivo,dentro un sacchetto, confuse tra maglioni e coperte c'erano due scarpeortopediche: una donazione come tante altre, ma perfette per Samuel,misura e correzione compresa. Quando mi chiedono cos'è la provvidenzaio racconto questa storia".La carità ha anche un valore conoscitivo: l'essere pellegrino, homoviator, svela la natura profonda della condizione umana, visto chemettersi in viaggio alla ricerca di qualcosa che possa rispondere alladomanda di felicità è tipico dell'essere umano di ogni epoca. Ilmigrante è innanzitutto un uomo, con un nome e una storia, con un"volto" - direbbe Emmanuel Lévinas - e come tale non è riducibile auno schema, non coincide con quello che penso di lui; è un'alteritàche mi interpella, e accettare di non ridurlo alla sua apparenzacambia anche il modo con cui ci si rapporta ai figli, al marito, allamoglie, agli amici.Dare risposte esaurienti a un fenomeno così vasto e variegato sarebbeuna pretesa poco realista; la cosa più importante, sembra suggerire ilprogramma di Luca De Mata, è non archiviare frettolosamente le domandeche solleva. E non censurare la novità continua - fatta di ferite comedi sorprese positive - che genera l'incontro con l'altro. La pensavacosì anche l'autore di Massa e potere, Elias Canetti; a chi, dopo unaconferenza o un convegno, si offriva di chiamargli un taxi rispondevasempre: "No grazie, preferisco l'autobus. Voglio vedere le facce".
Autore articolo: Silvia Guidi
Direttore: Giovanni Maria Vian

...E i Papaboys fanno esplodere la valigiomania trascinati da "la valigia con lo spago" il programma in 4 puntate di "luca de mata"



TV 'ALTRA' - Mai si era visto per un programma di economia sociale e sussidiarietà, un interesse così vasto e profondo dal popolo della rete mondiale internet: è il caso 'anomalo', ma reale, della trasmissione tv - inchiesta che partirà questo lunedì, in seconda serata, su Rai Uno, 'La Valigia con lo Spago' - La parola ai migranti. I 'naviganti' stanno seguendo da mesi, sia tramite facebook e twitter, ma anche su Badoo, l'evolversi delle puntate - anticipate da brevissimi spezzoni via web trasmessi su You Tube e clikkatissimi - con approfondimenti ed anticipazioni che hanno portato nelle scorse ore anche ad una lettera del Cardinale Tonini al Corriere della Sera, ma anche l'intervento su numerose testate nazionali di 'penne esperte' che hanno 'indagato' sulla posizione socio-politica del programma curato e diretto da Luca De Mata, direttore dell'agenzia vaticana Fides, il cui blog personale, ha ormai 'preso il volo' in rete. L'attesa cresce, anche tra il popolo stesso degli immigrati, che sono stati incontrati in queste ultime settimane, anche attraverso una campagna di comunicazione sociale preventiva. Caso unico nel suo genere. Parlare, confrontarsi, ascoltare è INTEGRARE.'La Valigia con lo spago' è un programma di tutti, per la famiglia e per i giovani, per gli stranieri e per gli italiani, per i politici ed anche per gli economisti. Ed i giornalisti? Quelli dal 'palato fino' non sono mancati nell'analisi dell'inchiesta, quelli più 'schierati' e con gusti più da 'isola dei famosi' se lo vedranno su Rai Uno. Siti e blog da non perdere:

http://www.lavaligiaconlospago.net/

http://www.lavaligiaconlospago.tv/

Il sito dell'autore e regista Luca De Mata:http://www.lucademata.it/

"Luca de Mata" conduce l'inchiesta de "la valigia con lo spago" da corrieredellasera.it




Dal 29 giugno Rai Uno presenta in seconda serata "La valigia con lo spago", il programma che si occupa di immigrazione e sociale, condotto dal giornalista Luca De Mata.
A partire dal 29 giugno su Raiuno alle 23.30 circa prende il via "La valigia con lo spago", un programma di quattro puntate che si occupa di immigrazione e sociale, frutto di un''inchiesta brillante del giornalista Luca De Mata, autore dei testi e regista del programma.
L''inchiesta attraversa diverse nazioni, crocevia dei flussi migratori e spesso anche del traffico di essere umani, dalla Romania al Marocco, dalla Colombia agli Stati Uniti, dalla Moldavia al Senegal: tutto il mondo è alle prese con questo via vai di persone spesso ridotti a larve, privi di ogni dignità umana e trattati molto semplicemente come problemi politici e sociali.
Ma quali sono le loro condizioni di vita? Quali sono le condizioni reali della tratta degli esseri umani? Una volta arrivati in occidente la loro vita cambia realmente?
A tutte queste domande Luca De Mata cerca di rispondere con questo reportage.

Direttore: Ferruccio de Bortoli

Da amici immigrati a immigrati amici ilo mondo che cambia ne "la valigia con lo spago" di "luca de mata"

A partire dal 29 giugno, in seconda serata, Raiuno ospiterà “La valigia con lo spago”, un nuovo programma di 4 puntate, che vuole essere un’inchiesta sull’emigrazione, per scoprire chi è realmente un immigrato oggi e quali sono le sue difficoltà all’interno della società. Una persona che deve forse rimanere nell’ombra per poter continuare a lavorare e a mandare soldi alla sua famiglia? A volte – riferisce l’Agenzia Fides – queste persone si sentono disorientate, e il prezzo è così alto che, per giustificare di esistere, rischiano di scivolare in una notte criminale e di innescare una spirale di paure e diffidenze violente, da una parte e dall’altra. Ed è facile poi per queste persone sentirsi isolate e spesso vittime di razzismo, prigionieri di un “gioco” che coinvolge tutti, senza né vincitori né vinti, in una guerra che non guarda ai problemi reali, come la povertà che sta stringendo tutto il pianeta. Così il mondo ha sempre più paura di queste persone, ombre della società, e si spendono dai 25 mila ai 30 mila miliardi di dollari ogni anno per il controllo delle politiche migratorie e di asilo. Miliardi di dollari che potrebbero creare milioni di posti di lavoro, lì dove non c’è lavoro e qui dove ci vorrebbero sempre più lavoratori. Serate per riflettere, dunque, e per conoscere l’altro come amico, non nemico. (A.D.G.)
Informazione e sintesi puntate su:www.lavaligiaconlospago.tv

Paolo rodari annota "la valigia con lo spago" nel suo diario vaticano, il programma di "luca de mata" che partirà lunedì 29



Il nuovo direttore di Rai Uno deve essere contento. A giugno, quando Porta a Porta finisce, va in onda sulla sua rete un documentario di Luca De Mata. Qui trovate il link al sito del programma: LA VALIGIA CON LO SPAGO. Finalmente tra tanta spazzatura - reality, contro reality, etc. - un programma serio e che aiuta a riflettere. Questo dovrebbe essere servizio pubblico. Mica altro.

Autore : Paolo Rodari

Rai internetional online "la valigia con lo spago" scatti, testi, riprese, voce recitante di "Luca de Mata"

La valigia con lo spago informazione
Uno sguardo attento sull'immigrazione Il programma condotto dal giornalista Luca De Mata è un reportage in quattro puntate sull'immigrazione nel mondo, realizzato con la supervisione di mons. Mauro Piacenza e con la collaborazione di Nicola Bux e Massimo Cenci.L'inchiesta prende in considerazione un tema sociale molto attuale che coinvolge il mondo intero, sempre di più alle prese con grandi flussi migratori che, troppo spesso, si traducono in traffico di essere umani. Dalla Romania al Marocco, dalla Colombia agli Stati Uniti, dalla Moldavia al Senegal, uomini, donne e bambini ridotti a larve e senza dignità umana, si muovono alla ricerca di una salvezza. Considerati in molte occasioni solo come un problema politico e sociale, la trasmissione sposta l'attenzione anche su altri quesiti: quali sono le loro condizioni di vita? Quali sono le condizioni reali della tratta degli esseri umani? Una volta arrivati in occidente la loro vita cambia realmente? La trasmissione cerca di mettere in luce le reali condizioni di vita degli emigrati cercando di capire come la loro vita cambi realmente una volta arrivati in occidente.

AdnKronos il Cardinale Sepe, "Luca de Mata" e "la valigia con lo spago" -1-

NAPOLI: CARDINAL SEPE, LA VALIGIA CON LO SPAGO' E' FINESTRA SUI MIGRANTI =Napoli, 24 giu. (Adnkronos) - "La con lo spago' apreuna finestra nuova sull'universo dei migranti, facendo raccontare dalla loro viva voce cosa significa l'esperienza della speranza,quando non si trasforma in sofferenza e dolore. In tutto il mondo e'un dramma profondamente uguale per chiunque e' costretto a migrare.Nella 'valigia con lo spago' siricorda con forza il nostro compito dicristiano nel riconoscerci nell'in contro con la Fede e con il nostroaffermare il valore della vita e della persona". Lo ha dettol'arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, presidentedella Conferenza episcopale campana.Il cardinale Sepe e' intervenuto con un commento sull'inchiesta'La valigia con lo spago' curatada Luca De Mata, direttoredell'agenzia Fides. Si tratta di un programma tv in 4 puntate,un'inchiesta sull'immigrazione nel mondo che andra' in onda su Raiunoin seconda serata a partire da lunedi' prossimo 29 giugno.L'anteprima'La valigia con lo spago' e' statapresentata presso l'auditoriumcentro Fernandes a Castelvolturno (Caserta)."L'emigrazione significa anche troppi bambini abbandonati daigenitori vittime della criminalita'. La macchia della tratta dilaga avvolgendo donne indifese -ha proseguito l'arcivescovo di Napoli-bambini ma anche uomini. Il mercato del sesso come una piovra avvolgeil nostro vissuto facendo commettere orrori e meschinita' indicibili".(segue)(Iam/Ct/Adnkronos)24-GIU-09 20:36

AdnKronos il Cardinale Sepe, "Luca de Mata" e "la valigia con lo spago" -2-

NAPOLI: NAPOLI: CARDINAL SEPE, LA VALIGIA CON LO SPAGO' E' FINESTRA SUI MIGRANTI (2) =(Adnkronos) valigia con lo spago -ha proseguito ilcardinale Sepe- ci aiuta a liberarci di alcune convinzioni e luoghicomuni che fanno di tutti i rom una etnia di ladri, sfruttatori dibambini e donne. E' vero queste sono cose che avvengono, ma avvengonoancora in mezzo a noi. Smettiamo di essere ipocriti".L'arcivescovo di Napoli, annunciando di avere visto ilprogramma, racconta che "ad un certo punto una ragazzadice: 'nessunadi noi nasce ladra o prostituta, sono loro a piegarciconlaviolenza'. La violenza in famiglia -ha proseguito Sepe-come ladelinquenza non e' un problema di educazione. In un mondo disofferenze e difficolta', tanti sono i raggi che lasperanza e lacarita' cristiana emanano". Il cardinal Sepe in riferimento alprogramma che andra' in onda su Raiuno a partire da lunedi' prossimoha poi sostenuto che "vivere onestamente e ad avere fiducia nelSignore e' a questo che ci esorta la valigia con lo spago"."Non possiamo essere, rimanere ciechi -ha proseguito- ma con laboratori di pace, di giustizia, di solidarieta'. Il volto santo di Gesu'. Non scordate che anche lui fu costretto a migrare persfuggire all'ira di Erode. Il programma chiude con le parole diBenedetto XVI quando era ancora cardinale: la comprensione per lepersone ai margini della societa', ai margini della Chiesa, per ifalliti ed i sofferenti, per coloro che porgono delle domande, per gliscoraggiati e gli abbandonati, cosi' da infondere fiducia e suscitare la volonta' di sostenersi vicendevolmente e' il veronocciolo della moralita' cristiana".(Iam/Ct/Adnkronos)24-GIU-09 20:39

L'ANSA, Crescenzio Sepe ed il bagaglio di "Luca de Mata" : "La valigia con lo spago"

(ANSA) - NAPOLI, 25 GIU - Nel Centro Fernandes diCastelvolturno si e' svolta la presentazione del programma ''LaValigia con lo spago'', inchiesta sull'immigrazione nel mondorealizzata dall'Agenzia Fides, che andra' in onda su Rai Uno apartire da lunedi' 29 giugno. L'incontro e' stato presiedutodal vescovo incaricato per la Migrantes in Campania, monsignorBruno Schettino, arcivescovo di Capua. Presente il direttoredella Fides, Luca De Mata, autore dell'inchiesta. Il dibattitocon gli operatori del volontariato provenienti da diversediocesi della regione, intervenuti insieme a tanti immigrati, e'stato moderato dal Coordinatore Area Immigrazione della CaritasCampania, Giancamillo Trani.Il presidente della Conferenza Episcopale Campana, cardinaleCrescenzio Sepe, ha voluto rimarcare, in un messaggio,l'importanza dell'inchiesta: ''Rappresenta uno squarcio apertosull'universo dei migranti, una finestra in cui, per una volta,sono gli stessi protagonisti a raccontare dalla loro viva vocecosa significhi l'esperienza della speranza, trasformata spessoin sofferenza e dolore. ''La valigia con lo spago'' facomprendere, nel rispetto dovuto alle leggi, che chi arrivasulle nostre terre e' e resta Persona. Non dimentichiamolo'' (il testo completo del messaggio del cardinale sul sito http://www.segnideitempi.it).(ansa/).

Adr kronos lancia "la valigia con lo spago" di "luca de mata"

RADIO1: A "OGGI2000" IL PAPA AL SANTUARIO DI PADRE PIO =Roma, 20 giu. - (Adnkronos) - Benedetto XVI visitera' ilsantuario di San Giovanni Rotondo dove e' sepolto padre Pio. Un altroPapa estimatore del Santo di Pietrelcina. Gia' nel giugno 2002,l'allora cardinale Joseph Ratzinger visito', infatti, la citta' natiadi Padre Pio . In diretta su ''Oggi2000'', il programma di FilippoAnastasi a cura di Paolo Cremonesi, in onda domani alle 11.35 su RaiRadio1, i momenti salienti della giornata. Gli altri argomenti delgiorno saranno: vivere la speranza nelle periferie africane. Latestimonianza di padre Alfonso Poppi da undici anni missionario aNairobi.I discepoli di don Bosco celebrano i 150 anni da quando diciottogiovani seguaci del sacerdote piemontese decisero di erigersi incongregazione. Cosi' in America Latina i salesiani festeggianol'anniversario. Chi e' oggi un immigrato, quali le sue difficolta'?Risponde una serie televisiva in quattro puntate, intitolata ''Lavaligia con lo spago'', che andra' in onda su Raiuno dal 29 giugno.Vito Magno ne parlera' con l'autore Luca De Mata.Rosalba Pippa, in arte Arisa, si confessa a cuore aperto. Espiega come la sua canzone ''Sincerita''', che ha trionfato a Sanremo,ha conquistato il cuore del pubblico.E poi a mezzogiorno, ovviamente il tradizionale appuntamento conl'Angelus di Benedetto XVI e le rubriche dedicate al senso religiosonella musica rock, i ricordi di Monsignor Antonio Riboldi, e il Santodella settimana.(Com/Ct/Adnkronos)20-GIU-09 16:22

sabato 27 giugno 2009

lo spot de "la valigia con lo spago" su rai.it, il reportage di "luca de mata" andrà in onda lunedì 29 ore 23.25



"La valigia con lo spago" cambia volto al tema dei flussi migratori e della reciprocità delle culture e dei diritti.
Da lunedì 29 giugno, per quattro puntate (13, 20 e 27 luglio) il programma ci conduce a conoscere luoghi e persone che vivono da vicino il dramma della migrazione. Questa la ricchezza e la novità del programma: far raccontare la migrazione dalla viva voce dei diretti protagonisti, uomini, donne e giovani che in Argentina, Moldavia, Slovacchia, Francia, Inghilterra, Spagna, Italia, Stati Uniti, Canada, Thailandia affrontano situazioni sempre uguali, seppur in diverse condizioni: il viaggio verso un luogo migliore porta la speranza in una vita misera; mai, però, il viaggio è davvero uno strumento di rinascita, o almeno, lo può diventare dopo numerose traversie che conducono dallo sfruttamento, alla violenza, dal vagabondaggio alla fame, dalla strada alla morte. Il ruolo della criminalità organizzata nella gestione dei flussi migratori si sovrappone ed aggira le stesse leggi dei governi degli Stati. Il confine tra immigrazione e tratta di esseri umani è fortemente denunciato nella valigia con lo spago con testimonianze di paure ed orrori che ancora piagano le vittime di chi ha subito. In queste quattro puntate della Valigia con lo spago la Verità si mostra integralmente senza le vesti del buonismo superficiale ed ideologico. Sopraffazione, sfruttamento selvaggio e nuove schiavitù possono trovare una soluzione solo nella legalità ed in leggi adeguate.
"La valigia con lo spago" ci pone di fronte ad interrogativi che spesso salgono alla nostra mente e non vogliamo ascoltare: il fenomeno migratorio, che noi europei abbiamo vissuto in prima persona, è un fenomeno estremamente attuale. Non possiamo fingere che non esista, solo accorgerci che l’altro c’è e sta vivendo un dramma di cui noi siamo parte.
Il programma "La valigia con lo spago" e’ di Luca De Mata e Teresa De Santis, i testi e la regia sono di Luca De Mata, la supervisione editoriale di Mauro Piacenza con la collaborazione di Nicola Bux e Massimo Cenci. La colonna sonora è del giovanissimo compositore Aurelio Canonici.
Direttore: Mauro Mazza

I papaboys salutano il programma di "Luca de Mata", "La valigia con lo spago"




TV 'ALTRA' - Mai si era visto per un programma di economia sociale e sussidiarietà, un interesse così vasto e profondo dal popolo della rete mondiale internet: è il caso 'anomalo', ma reale, della trasmissione tv - inchiesta che partirà questo lunedì, in seconda serata, su Rai Uno, 'La Valigia con lo Spago' - La parola ai migranti. I 'naviganti' stanno seguendo da mesi, sia tramite facebook e twitter, ma anche su Badoo, l'evolversi delle puntate - anticipate da brevissimi spezzoni via web trasmessi su You Tube e clikkatissimi - con approfondimenti ed anticipazioni che hanno portato nelle scorse ore anche ad una lettera del Cardinale Tonini al Corriere della Sera, ma anche l'intervento su numerose testate nazionali di 'penne esperte' che hanno 'indagato' sulla posizione socio-politica del programma curato e diretto da Luca De Mata, direttore dell'agenzia vaticana Fides, il cui blog personale, ha ormai 'preso il volo' in rete. L'attesa cresce, anche tra il popolo stesso degli immigrati, che sono stati incontrati in queste ultime settimane, anche attraverso una campagna di comunicazione sociale preventiva. Caso unico nel suo genere. Parlare, confrontarsi, ascoltare è INTEGRARE.'La Valigia con lo spago' è un programma di tutti, per la famiglia e per i giovani, per gli stranieri e per gli italiani, per i politici ed anche per gli economisti. Ed i giornalisti? Quelli dal 'palato fino' non sono mancati nell'analisi dell'inchiesta, quelli più 'schierati' e con gusti più da 'isola dei famosi' se lo vedranno su Rai Uno.

Paolo Rodari sul IL Riformista riapre "La valigia con lo spago", il programma scritto e diretto da "luca de mata" andrà in onda il 29/6



L'immigrazione è uno dei fenomeni sociali più sconvolgente dei nostri anni, Eppure, la nostra tv l'ha relega-to nella discarica dell'informazione, lì dove si tende a criminalizzare gli stranieri. Oppure ne parlano, ogni tanto, poche eccezioni. E poi? Poi basta. Niente più. Almeno fino a dopo do-mani.
E, infatti, lunedì 29 giugno che Raiuno prova un'operazione coraggiosa: mandare in onda un'inchiesta diversa. In quattro puntate c per quattro lunedì, va in scena in seconda se-rata "La valigia con lo spago", un programma curato dal direttore dell'A-genzia di stampa vaticana Fides. In-somma è la realtà, anche cruda, che Raiuno torna a raccontare. Le immagini sono prese dal campo: in Europa, Africa, nelle Americhe, in Asia, sono gli stessi immigrati che parlano delle loro vite: quelli che dormono nelle periferie delle nostre città siciliane, o quelli messicani entrati negli Stati Uniti grazie a un buco lasciato appositamente aperto dalle autorità americane: un modo con cui il frontaliere di turno arrotonda lo stipendio.
A scorrere le quattro ore di immagini, parole e suoni, si capisce bene una cosa: non esiste l'immigrazione. O meglio esiste in quanto «tratta». Gli immigrati sono degli schiavi. Lasciati entrare nei nostri ricchi Paesi perché pagano. Messi al lavoro una volta entrati per pagare il debito del "biglietto d'entrata". E ancora, una volta consumati dagli anni di duro lavoro forzato, rispediti nel proprio Paese senza un futuro e più alcuna possibilità.
A ben vedere il dibattito che il programma vuole aprire è già in qualche modo cominciato. Sul blog lavaligaconlospago.ty gli interventi sono molteplici. Il blog, come le quattro puntate, riflette la personalità di De Mata: dirige da tempo l'agenzia Fides, ma non ha mai abbandonato il suo primo amore: le inchieste televisive costruite consumando le suole di scarpe in giro per il mondo. Non è un modo di dire: De Mata è fatto così. Nelle sue inchieste non esistono immagini di repertorio, tutto è girato in presa diretta, anche a rischio e pericolo della sua persona. Lavori che dura-no anche anni, molta fatica, tanto sudore. Cose, insomma, che oggi difficilmente si riescono a trovare in tele-visione. Immagini che vanno a scova-re gli ultimi del mondo là dove gli ul-timi sono: senza censure. Ma De Mata, occorre dirlo, è anche un genio del montaggio: nei suoi studi su una ter-razza nel centro di Roma, costruisce immagine dopo immagine, suono dopo suono, i suoi lavori. Non si fa aiutare da strutture esterne. Fa tutto da solo: perché così è più libero di esse-re sé stesso, di essere Luca De Mata e far uscire, sul primo canale nazionale, "La valigia con lo spago", l'ultima delle sue inchieste a spasso per il mondo.
Articolo: Paolo Rodari
Direttore: Antonio Polito

L'agenzia Fides presenta "la valigia con lo spago" di "Luca de Mata"


Roma (Agenzia Fides) - In onda su Rai Uno, a partire da lunedì 29 giugno in seconda serata per quattro settimane, “La valigia con lo spago” apre una finestra nuova sull’universo dei migranti, facendo raccontare dalla loro viva voce cosa significa l’esperienza della speranza, trasformata spesso in sofferenza e dolore. Nel corso delle quattro puntate, “La valigia con lo spago”, ci conduce in tutto il mondo, in Argentina, Moldavia, Slovacchia, Francia, Inghilterra, Spagna, Italia, Stati Uniti, Canada, Thailandia, dove il dramma dei migranti è differente, ma profondamente uguale ed umano, e dove il nostro unico compito di cittadini, telespettatori, cristiani è quello di riconoscere, guardare, ed abbracciare, come noi siamo stati abbracciati nell’incontro con la fede che determina la nostra vita. Si passa in America, in cui il sogno americano non esiste più, nonostante ogni anno migliaia di persone cerchino di varcare il deserto tra Messico e Stati Uniti; ed in questo viaggio trovano, per la maggior parte, la morte. Come Lucrezia, che ha dato la poca acqua da bere ai suoi figli, Jesus e Nora, e li ha salvati dalla morte che, invece, ha colpito lei. Il sogno è infranto: si vive da clandestini, in un paese per cui si è fatto molto, dove l’immigrazione e le violenze sono state viste troppo da vicino. In Moldavia il problema più grande è il numero di bambini abbandonati, circa 900 mila all’anno, da genitori che partono in cerca di fortuna, e che non tornano, o a causa della vergogna, o perché vittime della criminalità. Soprattutto le donne, di ogni paese, purché giovani e belle, sono soggette alla macchia della tratta, meschinità perpetrata soprattutto a sfondo sessuale. “La valigia con lo spago” ci aiuta anche a liberarci di alcune convinzioni che la mentalità comune ha reso troppo ingombranti, nelle nostre menti, per esempio, tutti i falsi miti che riguardano i rom: incontriamo, fra gli altri migranti protagonisti del programma, una giovane donna, fuggita dalla famiglia rom, che racconta un dramma comprensibile a pochi: “Nessuna di noi nasce ladra o prostituta, sono loro a piegarci con la violenza”. La violenza fin dentro la famiglia, la delinquenza non è un problema di struttura, ma di educazione. In un mondo di sofferenze e difficoltà, tanti sono i raggi che la speranza e la carità cristiana emanano: la missione di Fratel Biagio Conte a Palermo, come quella di Padre Josaphat, missionario tra gli zingari, la Caritas di Cuenca in Spagna; esempi di come la diversità non sia per forza un male incurabile, ma possa divenire ricchezza nello scambio reciproco, nella carità, nella gratuità, nella condivisione. Non più ciechi, quindi, ma collaboratori della pace, della giustizia, della solidarietà e dell’uguaglianza. A noi spetta riconoscere nel migrante il volto stesso di Gesù, migrante anche Lui, durante la fuga in Egitto; la sua vita è stata una costante ricerca ed affermazione della dignità umana. Questa la ragione profonda de “La valigia dello spago”; ed in questa avventura la guida è rappresentata dalle parole di Benedetto XVI, quando era ancora Cardinale: “ La comprensione per le persone ai margini della società, ai margini della Chiesa, per i falliti ed i sofferenti, per coloro che porgono delle domande, per gli scoraggiati e gli abbandonati, così da infondere fiducia e di suscitare la volontà di sostenersi vicendevolmente, è il vero nocciolo della moralità cristiana.” I testi e la regia de “La valigia con lo spago” sono di Luca De Mata.. La colonna sonora de “La valigia con lo spago” è del giovanissimo autore Aurelio Canonici. (Agenzia Fides 26/6/2009; righe 40, parole 588)

venerdì 26 giugno 2009

Tracce.it su "la valigia con lo spago" di "luca de mata"


Tracce.it presenta la "valigia con lo spago" di "Luca de Mata"
Non è facile trovare, nella tv estiva, programmi cosiddetti “di qualità”. Anche per questo si aspetta con una certa curiosità il debutto di La valigia con lo spago, un’inchiesta sui flussi migratori e le nuove schiavitù di Luca De Mata, direttore dell’agenzia di stampa vaticana Fides. Un tentativo di guardare il fenomeno immigratorio al di là degli slogan e delle parole urlate in modo demagogico ora dall’una ora dall’altra parte politica.In onda dal 29 giugno per quattro lunedì, su Raiuno, in seconda serata, La valigia con lo spago apre una finestra nuova sull’universo dei migranti, facendo raccontare dalla loro viva voce cosa significhi l’esperienza della speranza, trasformata spesso in sofferenza e dolore.Nel corso delle quattro puntate, La valigia con lo spago viaggerà in mezzo mondo: Argentina e Moldavia, Slovacchia e Francia. E poi Inghilterra, Spagna, Italia, Stati Uniti, Canada, Thailandia…Paesi dove il dramma dei migranti è differente, ma profondamente uguale ed umano. Primo esempio, l’America, dove parlare di “sogno americano” è sempre più difficile, nonostante ogni anno migliaia di persone cerchino di attraversare il deserto tra Messico e Stati Uniti. In questo viaggio trovano, per la maggior parte, la morte. Come Lucrezia, che ha dato la poca acqua da bere ai suoi figli, Jesus e Nora, salvandoli dalla morte che, invece, ha preso lei. Il sogno è infranto: si vive da clandestini, in un Paese per cui si è fatto molto, dove l’immigrazione e le violenze sono state viste troppo da vicino. In Moldavia il problema più grande è il numero di bambini abbandonati da genitori che partono in cerca di fortuna, e che non tornano, o a causa della vergogna, o perché vittime della criminalità. Soprattutto le donne, di ogni Paese, purché giovani e belle, sono soggette alla macchia della tratta, meschinità perpetrata soprattutto a sfondo sessuale.La valigia con lo spago potrebbe aiutare a liberarci di alcune convinzioni che la mentalità comune ha reso troppo ingombranti nelle nostre menti. Per esempio, i falsi miti che riguardano i rom. Fra i migranti protagonisti del programma s’incontra, una giovane donna, fuggita dalla famiglia rom, che racconta un dramma comprensibile a pochi: «Nessuna di noi nasce ladra o prostituta, sono altri a piegarci con la violenza».La violenza fin dentro la famiglia, la delinquenza non è un problema di struttura, ma di educazione. In un mondo di sofferenze e difficoltà, tanti sono i raggi che la speranza e la carità cristiana emanano: la missione di fratel Biagio Conte a Palermo, come quella di padre Josaphat, missionario tra gli zingari, la Caritas di Cuenca in Spagna; esempi di come la diversità può divenire ricchezza nello scambio reciproco, nella carità, nella gratuità, nella condivisione.Non più ciechi, quindi, ma collaboratori della pace, della giustizia, della solidarietà e dell’uguaglianza. Chiamati a riconoscere nel migrante il volto stesso di Gesù, migrante anche Lui, durante la fuga in Egitto; la Sua vita è stata una costante ricerca ed affermazione della dignità umana. A guida della trasmissione le parole di Benedetto XVI, quando era ancora cardinale: «La comprensione per le persone ai margini della società, ai margini della Chiesa, per i falliti e i sofferenti, per coloro che porgono delle domande, per gli scoraggiati e gli abbandonati, così da infondere fiducia e di suscitare la volontà di sostenersi vicendevolmente, è il vero nocciolo della moralità cristiana».

Italia oggi , articolo su "La valigia con lo spago" il programma di Luca de Mata in onda da Lunedì 29


Pag. 6 del quotidiano Italia oggi del 26/6/2009

Il programma, quattro puntate sull'immigrazione, firmato dal direttore dell'Agenzia Fides In onda l'inchiesta rimasta nel cassetto dell'ex direttore Rai 1 Fabrizio Del Noce pare l'avesse nel cassetto da tempo, e lì ha preferito tenerlo non si capisce bene per quale motivo. Forse era spaventato che un programma del genere potesse essere interpretato politicamente dall'una e dall'altra parte. Più coraggio, invece, ha avuto il suo successore alla guida di Raiuno, Mauro Mazza, il quale, poco tempo dopo il suo insediamento, ha deciso di spararlo in seconda serata, niente meno che al posto di «Porta a Porta», capendo evidentemente che né di un programma di destra né di un programma di sinistra si tratta. Piuttosto, si tratta di un programma coraggioso. Questo sì.
È «La valigia con lo spago», un programma del direttore dell'agenzia di stampa vaticana Fides Luca De Mata e in onda dal 29 giugno per quattro lunedì.
Interamente dedicato a una questione che non è facile da affrontare, ovvero al fenomeno dell'immigrazione, è un'inchiesta in giro per il mondo che smaschera come del tutto riduttive e prive di ogni logica le polemiche politiche in merito. Polemiche da destra e da sinistra, dunque. Già, perché secondo il direttore dell'agenzia Fides che ha pensato e portato a termine il programma, l'immigrazione occorrerebbe chiamarla in ogni parte del mondo col suo vero nome: tratta degli schiavi.
Non è un caso, infatti, che l'altro ieri sia stato direttamente il cardinale arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, a benedire «La valigia con lo spago» a Castel Volturno.
Nella città, quindi, teatro nello scorso settembre della strage nella sartoria gestita, appunto, da immigrati del Ghana. Presente anche l'arcivescovo di Capua Bruno Schettino, Sepe ha dato la linea con la quale affrontare la questione immigrazione. «In tutto il mondo», ha detto il porporato, «il dramma dell'immigrazione è profondamente uguale per chiunque». Infatti, «la macchia della tratta dilaga avvolgendo donne indifese, bambini, ma anche uomini.
Il mercato del sesso come una piovra avvolge il nostro vissuto facendo commettere orrori e meschinità indicibili». E ancora: «Queste sono cose che avvengono, ma avvengono anche in mezzo a noi. Smettiamo di essere ipocriti».
La conferenza episcopale italiana da tempo ricorda a questo governo come il fenomeno dell'immigrazione vada gestito nel rispetto delle regole ma partendo dall'assunto che ogni immigrato è una persona.
Alla Chiesa, infatti, al di là delle ultime uscite di Famiglia Cristiana, più che la questione morale, più che le presunte inchieste sulla vita privata del premier, interessa che il governo porti avanti le battaglie per le quali si è impegnato: oltre ai finanziamenti alle scuole pubbliche non statali, oltre alle promesse per politiche nuove per la famiglia, la difesa della vita, c'è anche la questione degli immigrati. Sono temi sui quali la Chiesa non fa sconti.
È a questi temi che il governo deve rispondere se vuole che «la grande sintonia» ricordata da Benedetto XVI nei confronti dell'attuale maggioranza non si tramuti in una incolmabile distanza.

Andrea Bevilacqua
Dir. Franco Bechis

"La Repubblica" di Ezio Mauro su "la valigia con lo spago" scritto e diretto da di Luca de Mata



Articolo di Orazio la Rocca su "Repubblica" su "La valigia con lo spago" scritto e diretto da "Luca de Mata" .
Storie di immigrati, di persone in fuga da fame, guerre e sfruttamenti. Ma anche un severo atto di accusa perla «nuova politicadei respingimenti» adottata dal governo italiano. Se ne parlerà - eccezionalmente - nell'inchiesta di 4 puntate «La valigia con lo spago» che Raiuno trasmetterà da lunedì prossimo. Autore e regista del programma, Luca De Mata, di-rettore di Fides, agenzia stampa di Propaganda Fide, dicastero vaticano per l'Oriente. «L'inchiestafin dal titolo — anticipa il regista — fa un parallelotrai milioni di emigranti italiani del secolo scorso con i milioni di immigrati di oggi. Facciamo parlare uomini, donne, bambini che cercano di salvarsi, ma che ora sono costretti a fare i conti anche con i respingimenti». Un'accusa severa fatta propria ieri a Torino dal cardinale Oscar Andres Rodriguez Maradiaga, presidente di Caritas Internationalis alla conclusione del convegno delle Caritasdiocesane.
Articolo : Orazio la Rocca
Dir. Ezio mauro

La Stampa.it sulla "valigia con lo spago" di "Luca de Mata"


Marco Tosatti su La Stampa.it parla de "la valigia con lo spago" il programma in quattro puntate in onda dal 29 giugno per 4 puntate su Rai uno in seconda serata , scritto e diretto da Luca de Mata.


Quattro puntate in televisione per dare voci e figure a uno dei fenomeni più discussi del nostro tempo. Dice Luca De Mata: "L’idea di fondo di questa inchiesta è ricordarci che dietro ogni donna, uomo, qualunque sia la sua condizione c’è una Persona. E mai come in questo caso il ragionamento si allarga ad un fenomeno planetario che ci sta coinvolgendo tutti e ci sta cambiando tutti. Non possiamo più voltare la testa da un’altra parte. Il mondo è cambiato, e noi siamo cambiati? Quali leggi possono fermare uno tsunami umano di disperazione e miseria che infila in una città come Roma bambini a dormire dentro i cunicoli della strada. Quando si viene dal nulla anche un cunicolo diventa una reggia, ma quanti di noi possono accettare tutto questo? Ed anche se nessuno sa la soluzione reale del problema una risposta dobbiamo trovarla. L’emigrazione non può continuare ad essere l’ennesimo affare per le criminalità organizzate del pianeta". Il titolo è evocativo di un passato che ci ha visti protagonisti: "La valigia con lo spago e subito, d’istinto, pensi alle immagini dei milioni di emigranti: Italiani, Irlandesi, Polacchi, Spagnoli, Portoghesi che, all’inizio dell’800 e ancora fino agli anni ’50 del secolo scorso, si spostarono da un continente all’altro, con le loro valige legate, tenute sulle spalle, in fuga dalla miseria. Donne, uomini, adolescenti spesso analfabeti che, con caparbietà, sacrifici, volontà sono stati mattoni reali che hanno contribuito alla costruzione della ricchezza dell’Occidente. Masse. Milioni di individui oggi integrati, figlie e figli di quelle valige di cartone difficili da distinguere, ormai, da chi in quelle stesse terre era arrivato solo un secolo prima in fuga dalle miserie e dalle persecuzioni, quando non deportati con la forza. Ed oggi? Ed oggi ancora i tanti arrivi di immigrati nel mondo hanno le stesse regole? Gli stessi modi degli ultimi due secoli? No! oggi si arriva senza valigia. Senza nulla. Milioni di ombre. I clandestini, scivolano lungo montagne e coste per raggiungere un sogno, che più spesso è risveglio in una miseria che è più della stessa miseria da cui sono fuggiti. Ombre scivolano lungo le coste. Ombre senza valigia perché nella barca non c’è spazio Ombre senza valigia per meglio attraversare sentieri di monti e precipizi. E se troppo pesanti, ombre lasciate affogare, rotolare nei burroni. Ombre che non devono lasciare tracce sui sentieri e rotte dei mercanti della carne. Pagamento anticipato. La valigia è la tua ombra. Lo spago è attorno al tuo collo e ti stringe, ti stringe, ti mozza il fiato. Spago di criminali, ricattatori, strozzini senza pietà: quando non i soliti fanatici del terrore. Tu devi pagare ed ubbidire. Tu devi diventare un ombra perché ti porti di là! La valigia ? sei tu! Ombre quando legalizzate solo in Italia hanno versato alle casse dello Stato 6miliardi di Euro, con cui sono state pagate pensioni a centinaia di migliaia di Italiani".

Marco Tosatti
Dir. Mario Calabresi

AdnKronos sulle parole del Cardinale Sepe a "la valigia con lo spago" il programma in 4 puntate di "Luca de Mata" -2-

(segue) Adrkronos 24/6"La valigia con lo spago -ha proseguito il cardinale Sepe- ci aiuta a liberarci di alcune convinzioni e luoghi comuni che fanno di tutti i rom una etnia di ladri, sfruttatori di bambini e donne. E' vero queste sono cose che avvengono, ma avvengono ancora in mezzo a noi. Smettiamo di essere ipocriti". L'arcivescovo di Napoli, annunciando di avere visto il programma, racconta che "ad un certo punto una ragazza dice: 'nessuna di noi nasce ladra o prostituta, sono loro a piegarci con la violenza'. La violenza in famiglia -ha proseguito Sepe- come la delinquenza non e' un problema di educazione. In un mondo di sofferenze e difficolta', tanti sono i raggi che la speranza e la carita' cristiana emanano". Il cardinal Sepe in riferimento al programma che andra' in onda su Raiuno a partire da lunedi' prossimo ha poi sostenuto che "vivere onestamente e ad avere fiducia nel Signore e' a questo che ci esorta la valiga con lo spago". "Non possiamo essere, rimanere ciechi -ha proseguito- ma collaboratori di pace, di giustizia, di solidarieta'. Il volto santo di Gesu'. Non scordate che anche lui fu costretto a migrare per sfuggire all'ira di Erode. Il programma chiude con le parole di Benedetto XVI quando era ancora cardinale: 'la comprensione per le persone ai margini della societa', ai margini della Chiesa, per i falliti ed i sofferenti, per coloro che porgono delle domande, per gli scoraggiati e gli abbandonati, cosi' da infondere fiducia e suscitare la volonta' di sostenersi vicendevolmente e' il vero nocciolo della moralita' cristiana".

giovedì 25 giugno 2009

AdnKronos sulle parole del Cardinale Sepe a "la valigia con lo spago" il programma in 4 puntate di "Luca de Mata" -1-

Napoli, 24 giu. (Adnkronos) - "'La valigia con lo spago' apre unafinestra nuova sull'universo dei migranti, facendo raccontare dallaloro viva voce cosa significa l'esperienza della speranza, quando nonsi trasforma in sofferenza e dolore. In tutto il mondo e' un drammaprofondamente uguale per chiunque e' costretto a migrare. Nella'valigia con lo spago' si ricorda con forza il nostro compito dicristiano nel riconoscerci nell'incontro con la Fede e con il nostroaffermare il valore della vita e della persona". Lo ha dettol'arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, presidente dellaConferenza episcopale campana.Il cardinale Sepe e' intervenuto con un commento sull'inchiesta 'Lavaligia con lo spago' curata da Luca De Mata, direttore dell'agenziaFides. Si tratta di un programma tv in 4 puntate, un'inchiestasull'immigrazione nel mondo che andra' in onda su Raiuno in secondaserata a partire da lunedi' prossimo 29 giugno. L'anteprima 'Lavaligia con lo spago' e' stata presentata presso l'auditorium centroFernandes a Castelvolturno (Caserta)."L'emigrazione significa anche troppi bambini abbandonati dai genitorivittime della criminalita'. La macchia della tratta dilaga avvolgendodonne indifese -ha proseguito l'arcivescovo di Napoli- bambini maanche uomini. Il mercato del sesso come una piovra avvolge il nostrovissuto facendo commettere orrori e meschinita' indicibili".

Il cardinale Sepe parla del programma di "Luca de Mata" "la valigia con lo spago"

Pubblicata anche su Avvenire del 25/07/2009


“LA VALIGIA CON LO SPAGO" Testo del Cardinale Crescenzio Sepe per la presentazione a Castel Volturno del programma di RaiUno "La valigia con lo spago"“La valigia con lo spago” apre una finestra nuova sull’universo deimigranti, facendo raccontare dalla loro viva voce cosa significal’esperienza della speranza, quando non si trasforma in sofferenza edolore. In tutto il mondo un dramma profondamente uguale per chiunqueè costretto a migrare. Nella Valigia con lo spago si ricorda con forzail nostro compito di Cristiani nel riconoscerci nell’incontro con laFede e con il nostro affermare il valore della Vita e della Persona.L'emigrazione significa anche troppi bambini abbandonati dai genitorivittime della criminalità. La macchia della tratta dilaga avvolgendodonne indifese,bambini, ma anche uomini Il mercato del sesso come unapiovra avvolge il nostro vissuto facendo commettere orrori emeschinità indicibili. “La valigia con lo spago” ci aiuta a liberarcidi alcune convinzioni e luoghi comuni che fanno di tutti i rom unaetnia di ladri, sfuttatori di bambini e donne. E' vero queste sonocose che avvengono, ma avvengono anche in mezzo a noi. Smettiamo diessere ipocriti. Ho visto il programma ed un certo punto una ragazzadice: “Nessuna di noi nasce ladra o prostituta, sono loro a piegarcicon la violenza”. La violenza in la famiglia, come la delinquenza nonè che un problema di educazione. In un mondo di sofferenze edifficoltà, tanti sono i raggi che la speranza e la Carità Cristianaemanano. Vivere onestamente ed avere fiducia nel Signore a questo ciesorta la valigia con lo spago. Non possiamo essere, rimanere ciechi,ma collaboratori di pace, di giustizia, di solidarietà. Il Volto Santodi Gesù! Non scordate che anche Lui fu costretto a migrare persfuggire all'ira di Erode! Il programma chiude con le parole diBenedetto XVI, quando era ancora Cardinale: “ La comprensione per lepersone ai margini della società, ai margini della Chiesa, per ifalliti ed i sofferenti, per coloro che porgono delle domande, per gliscoraggiati e gli abbandonati, così da infondere fiducia e disuscitare la volontà di sostenersi vicendevolmente, è il vero nocciolodella moralità cristiana.” . - “La valigia con lo spago” è statorealizzato da un gruppo di miei amici fedeli cui sono stato felice didare il mio contributo ed il contributo di questa mia città.L’argomento, infatti, è quello: uno squarcio aperto sull’universo deimigranti, una finestra in cui, per una volta, sono gli stessiprotagonisti a raccontare dalla loro viva voce cosa significhil’esperienza della speranza, trasformata spesso in sofferenza edolore.Finalmente siamo fuori dalla demagogia. Dagli slogan. La valigia conlo spago fa comprendere, nel rispetto dovuto alle leggi, che chiarriva sulle nostre terre è e resta Persona, Non dimentichiamolo. cheè nostro dovere di Cristiani dare voce a chi non può. Ognuno di noipuò essere un Samaritano, ognuno di noi può compiere anche il semplicegesto di offrire dell'acqua ad un assetato.
Arcivescovo Metropolita di Napoli+S.E. Il Cardinale Crescenzio SepePresidente della Conferenza Episcopale Campana.