venerdì 26 giugno 2009

Italia oggi , articolo su "La valigia con lo spago" il programma di Luca de Mata in onda da Lunedì 29


Pag. 6 del quotidiano Italia oggi del 26/6/2009

Il programma, quattro puntate sull'immigrazione, firmato dal direttore dell'Agenzia Fides In onda l'inchiesta rimasta nel cassetto dell'ex direttore Rai 1 Fabrizio Del Noce pare l'avesse nel cassetto da tempo, e lì ha preferito tenerlo non si capisce bene per quale motivo. Forse era spaventato che un programma del genere potesse essere interpretato politicamente dall'una e dall'altra parte. Più coraggio, invece, ha avuto il suo successore alla guida di Raiuno, Mauro Mazza, il quale, poco tempo dopo il suo insediamento, ha deciso di spararlo in seconda serata, niente meno che al posto di «Porta a Porta», capendo evidentemente che né di un programma di destra né di un programma di sinistra si tratta. Piuttosto, si tratta di un programma coraggioso. Questo sì.
È «La valigia con lo spago», un programma del direttore dell'agenzia di stampa vaticana Fides Luca De Mata e in onda dal 29 giugno per quattro lunedì.
Interamente dedicato a una questione che non è facile da affrontare, ovvero al fenomeno dell'immigrazione, è un'inchiesta in giro per il mondo che smaschera come del tutto riduttive e prive di ogni logica le polemiche politiche in merito. Polemiche da destra e da sinistra, dunque. Già, perché secondo il direttore dell'agenzia Fides che ha pensato e portato a termine il programma, l'immigrazione occorrerebbe chiamarla in ogni parte del mondo col suo vero nome: tratta degli schiavi.
Non è un caso, infatti, che l'altro ieri sia stato direttamente il cardinale arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, a benedire «La valigia con lo spago» a Castel Volturno.
Nella città, quindi, teatro nello scorso settembre della strage nella sartoria gestita, appunto, da immigrati del Ghana. Presente anche l'arcivescovo di Capua Bruno Schettino, Sepe ha dato la linea con la quale affrontare la questione immigrazione. «In tutto il mondo», ha detto il porporato, «il dramma dell'immigrazione è profondamente uguale per chiunque». Infatti, «la macchia della tratta dilaga avvolgendo donne indifese, bambini, ma anche uomini.
Il mercato del sesso come una piovra avvolge il nostro vissuto facendo commettere orrori e meschinità indicibili». E ancora: «Queste sono cose che avvengono, ma avvengono anche in mezzo a noi. Smettiamo di essere ipocriti».
La conferenza episcopale italiana da tempo ricorda a questo governo come il fenomeno dell'immigrazione vada gestito nel rispetto delle regole ma partendo dall'assunto che ogni immigrato è una persona.
Alla Chiesa, infatti, al di là delle ultime uscite di Famiglia Cristiana, più che la questione morale, più che le presunte inchieste sulla vita privata del premier, interessa che il governo porti avanti le battaglie per le quali si è impegnato: oltre ai finanziamenti alle scuole pubbliche non statali, oltre alle promesse per politiche nuove per la famiglia, la difesa della vita, c'è anche la questione degli immigrati. Sono temi sui quali la Chiesa non fa sconti.
È a questi temi che il governo deve rispondere se vuole che «la grande sintonia» ricordata da Benedetto XVI nei confronti dell'attuale maggioranza non si tramuti in una incolmabile distanza.

Andrea Bevilacqua
Dir. Franco Bechis

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