lunedì 29 giugno 2009

La stampa sul programma di "Luca de Mata" "La valigia con lo spago"


«valìgia con lo spago» dei nuovi schiavi. A rilanciare il dibattito sull'immigrazione (che ha portato più volte la Chiesa a criticare il governo per i respingimenti dei clandestini), è un'inchiesta tv di Luca De Mata, dedicata a flussi migratori e «nuove schiavitù», che andrà in onda a partire da domani in seconda serata, su Raiuno, per quattro settimane. «La criminalità si alimenta con l'immigrazione e favorisce la clandestinità - spiega De Mata, direttore dell'agenzia vaticana Fìdes -. Nel mondo la tratta di esseri umani coinvolge ogni anno due milioni e mezzo di persone e ne costringe SOOmila alla schiavitù, con un profitto di 12 miliardi di dollari per la vendita iniziale e di 32 miliardi per lo sfruttamento. Il fatturato annuo della prostituzione è di 10 miliardi». E la linea dura non è la soluzione. «La deten-zione di tutti i clandestini costerebbe 2miliardi e 250 milioni di dollari - aggiunge -. Una clandestina costretta alla prostituzione rende al suo sfruttatore ogni mese dai Smila ai 7mila euro». Cosi i clan si arricchiscono grazie ai «nuovi schiavi». In SiciliaScena de La valigia con lo spagodal 2002 al 2007 sono sbarcati 77mila clandestini e il fatturato annuo della mafia nell'isola è di 90 miliardi di euro l'anno. E invece gli immigrati possono essere una risorsa legale. «Ogni mese questi lavoratori spediscono ai loro familiari 97 miliardi di euro, il 10% in più all'anno». Cioè il doppio degli aiuti pubblici dei paesi ricchi verso il Terzo mondo. «Questa inchiesta tv ci aiuta anche a liberarci dall'ipocrisia e dai luoghi comuni che fanno di tutti i rom una etnia di ladri, sfruttatori di bambini e donne. Certe cose accadono anche tra noi - spiega l'arcivescovo di Napoli, Sepe -. Nel reportage una ragazza grida: "Nessuna di noi nasce ladra o prostituta, sono loro a piegarci con la violenza". Il mercato del sesso ci avvolge come una piovra facendo commettere orrori e meschinità indicibili. La macchia della tratta dilaga e la criminalità usa gli immigrati. Non possiamo rimanere ciechi. Non scordiamo che anche Gesù fu costretto a migrare per sfuggire all'ira di Erode».
Articolo: Giacomo Galeazzi
Direttore: Mario Calabresi

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