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sabato 18 luglio 2009

Il sole 24 parla de "La valigia con lo spago" di "Luca de Mata" alla vigilia dell'ultima puntata.

Enrinque Morones è il fondatore dei Border Angels. L'organizzazione, attiva in Arizona, tra le sue attività per assistere i messicani che tentano di scavalcare il muro di separazione, piazza una gran quantità di taniche d'acqua qua e là nel deserto per placare la sete dei clandestini. Per loro, per tutti quelli che si nascondono, i preti dell'organizzazione celebrano la messa nel canyon. Uno dei tanti segni della vicinanza della Chiesa cattolica ai migranti. Una battaglia, quella dei cattolici, ormai combattuta a livello planetario verso i governi occidentali che contrastano o comunque non favoriscono – anche legittimamente - condizioni umane per chi cerca di scappare dalla miseria o dalle guerre, vittime il più delle volte di sfruttamento. Anche il Papa lo ha ribadito nei giorni scorsi, e quotidianamente cardinali, vescovi e preti, lanciano accuse e nel stesso tempo lavorano sul campo. Quello degli immigrati è un valore ormai assurto a ‘non negoziabile' per la Chiesa, quasi quanto famiglia e vita. E ora la Chiesa, quella ufficiale, è scesa in campo anche nelle comunicazioni. Alti esponenti della Curia vaticana, infatti, sono tra gli autori de ‘La valigia con lo spago', inchiesta-denuncia in quattro puntate che va in onda su Rai Uno ogni lunedì sera nel corso del mese di luglio. Un documentario molto duro che mette a nudo i governi occidentali – compreso quello italiano – dove si parla di tratta di schiavi, prostituzione, caporalato, criminalità, terrorismo islamico, mafia cinese. Il segretario della Congregazione per il Clero, l'arcivescovo Mauro Piacenza, ha supervisionato il lavoro, con la collaborazione del teologo Nicola Bux e del missionario Massimo Cenci, mentre i testi e la regia sono di Luca De Mata, direttore dell'agenzia Fides della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli. L'inchiesta spazia in tutto il mondo, Argentina, Moldavia, Slovacchia, Francia, Inghilterra, Spagna, Italia, Stati Uniti, Canada, Thailandia, dove il dramma dei migranti è differente, ma alla fine profondamente uguale. Si passa in America, "in cui il sogno americano non esiste più, nonostante ogni anno migliaia di persone cerchino di varcare il deserto tra Messico e Stati Uniti", dicono gli autori, ed in questo viaggio trovano, per la maggior parte, la morte. Come Lucrezia, che ha dato la poca acqua da bere ai suoi figli, Jesus e Nora, e li ha salvati dalla morte che, invece, ha colpito lei. In Moldavia il problema più grande è il numero di bambini abbandonati, circa 900 mila all'anno, da genitori che partono e che non tornano, o a causa della vergogna, o perché vittime della criminalità. Soprattutto le donne, di ogni paese, purché giovani e belle, sono soggette alla macchia della tratta. Dice la voce narrante fuori campo: "Non entreremo da porte nascoste da dove le porte che non si vogliono vedere, che non vogliamo vedere. Le nostre 4 mura sono certezza. Siamo andati là dove non si arriva, dove finora dove nessuna era andato, nel fondo del profondo".

Direttore: Gianni Riotta

lunedì 13 luglio 2009

Repubblica consiglia "La valigia con lo spago" la terza puntata del programma di "Luca de Mata" in onda il 13/7 alle 23.20 su raiuno


Nei luoghi dell'immigrazione, me privilegiate per l'accattonaggio. soprattutto clandestina, con la Nina Costiuc, sindaco di un piccolo terza puntata di La valigia con villaggio dellaMoldavia, esortai giova-spago, su RaiUno alle 23.35. Oxana niatornarenellapropriapatria, eanon Alistratova, oggi presidente della Ong spezzare il legame con la loro terra e il Interazione: le era stato proposto un loro popolo. Eugen Rusu, procuratore lavoro da musicista in un night club in capo in Moldavia, è stato tra i primi a Jugoslavia, ma è stata venduta e co- combattere la tratta, in cui donne e stretta a ogni tipo di bassezza. Ha fon- bambini sono ugualmente coinvolti. dato Telefono rosso e salva un gran nu- Dall'est europeo all'Africa: un'ex p romero di donne e giovani in difficoltà stituta nigeriana racconta la sua gior-Mariana Ianachevici, vicepresidente nata Iavorativa: 24 ore, per pagare il di Salvati Copiii (Save The Children), prezzo del suo viaggio dalla Nigeria al-racconta che circa 900 mila bambini la Germania.ATolone, in Francia, uno moldavì sono stati abbandonati: la lo- studente africano, Fernand Koko, aiur o solitudine fasi che diventino le vitti- ta i rom a vincere la discriminazione.

Direttore: Ezio Mauro


venerdì 10 luglio 2009

L'Avanti intervista il leader Papaboys che consiglia "la valigia con lo spago" prima della terza puntata del programma scritto da "Luca de Mata"

Quali iniziative organizzeranno i Papaboys per promuovere la lettura dell'enciclica?
"innanzitutto proporremo ai giovani del-l'Associazione la lettura dell'enciclica. attraverso i piccoli mezzi e media che la Provvidenza ha messo sul nostro cammino, senza tralasciare i new media, come i social network o i gruppi di discussione. E distribuiremo copie dell'enciclica nei prossimi appuntamenti con i giovani. In questo periodo siamo impegnati a sensibilizzare molti giovani e non solo, alla visione del programma televisivo 'La valigia conio spago'. realizzato dal direttore dell'agenzia Fides della Santa Sede, Luca De Mata, che ripropone i temi affrontati da Benedetto XVI nella 'Caritas in ventate'. A breve sarà promosso via web un nuovo progetto ispirato dalla lettera enciclica depa che si chiama 'Immigrato Amico', un network di siti e progetti di recupero. curati dall'Associazione dei Papaboys. tesi a valorizzare le esperienze di immigrati. viste come possibilità e risorsa, e non come problematica. Ma, la migliore iniziativa che si potrà fare per far conoscere il magistero e il pensiero del Santo Padre, è quella di trasformare il nostro atteggiamento in questa società. mettendoci al servizio degli altri".
Articolo:Francesco Antonio Grana
Direttore: Valter Lavitola

giovedì 9 luglio 2009

Lastampa.it, webarticolo su "la valigia con lo spago" il programma in onda su Raiuno scritto e diretto da "Luca de Mata"


9/7/2009 - L'autore è Luca De Mata, direttore dell'agenzia di stampaFides, promossa dalla Congregazione per l'evangelizzazione dei popoliOsservatore con la valigiaIl giornale del Papa loda e consiglia il documentario di Rai 1 sulfenomeno immigrazione dal titolo «La valigia con lo spago».L’Osservatore romano loda e consiglia il documentario sul fenomenoimmigrazione dal titolo «La valigia con lo spago». L’autore è Luca DeMata, direttore dell’agenzia di stampa Fides, promossa dallaCongregazione per l’evangelizzazione dei popoli. L’inchiesta trasmessada Raiuno mette in luce, una volta di più, l’attenzione della Chiesaverso un fenomeno tanto complesso e difficile da gestire quantodecisivo per il nostro futuro. Di fenomeno epocale, fra l’altro, haparlato Benedetto XVI in riferimento allemigrazioni nella sua enciclica. «Dalla parte di chi sta peggio, dichi non è ascoltato, di chiè rifiutato - scrive l’Osservatore nel lungo articolo dedicato aldocumentario - s’apre uno spiraglio di verità, senza compromessi esenza dolcezze, con il programma scritto e diretto da Luca De Mataassieme a Teresa De Santis, con la collaborazione di Nicola Bux eMassimo Cenci». «La prima puntata - prosegue il testo - è statatrasmessa da Rai Uno lo scorso 29 giugno in seconda serata, a scadenzasettimanale le altre tre. Strascichi di polemiche: zero. Dibattiti eprese di posizione ufficiali: zero. Questo significa che lo spiritodel programma ha colto nel segno e che si teme possa davvero scuoterel’apatia delle coscienze, afflosciate nella quotidiana deriva delladistrazione civile e morale». «L’impressione - afferma il quotidiano delVaticano - è che nei patinati inferni cittadini e nelle anonimecampagne dell’entroterra si stia tutti stretti, troppo stretti e conpoche regole certe che separino gli sfruttati dagli sfruttatori, gliinnocenti dai colpevoli, chi minaccia da chi è minacciato, tutti abordo di una fragile barca-società che ancora fende le procelle ecerca il porto della civile e sicura convivenza. Un caleidoscopio divolti che hanno immagazzinato storie e rigurgitano ogni tipo discomoda verità, ci guidano dritti al cuore del fenomeno migratoriomondiale, soprattutto clandestino». Nel programma - spiegal’Osservatore - immagini non censurate e censurabili e numerosetestimonianze straniere, che una recitazionemeno enfatica avrebbe recapitato ancor più crude, si affiancano a unavera e propria overdose di cifre che, talvolta, rendono faticosal’assimilazione di fenomeni tanto sconvolgenti». «Un susseguirsi diverità nascoste e semi-atrocità - si legge ancora - dal numero deiclandestini nel mondo ai turpi guadagni,veramente da capogiro, legati alla clandestinità, allo sfruttamento,alla prostituzione, al commercio delle persone e degli organi che nonè da meno di quello delle droghe; infine, le nuove, bizzarre forme dischiavitù che legano con il peso di catene ricattatorie e diinconfessabili paure. Si scendono i gradini della vita fino agliultimi, sudici e pericolosi, occupati da africani, orientali di variaetnia, latini di ogni Paese, gente dell’est europeo passato dalladittatura politica all’illusione e al tracollo sociale delpost-comunismo. Le bolge in terra, come se l’inferno dantesco si fosserovesciato in superficie».


Autore: Giacomo Galeazzi
Direttore: Mario Calabresi

l'Osservatore Romano parla de "La valigia con lo spago" a seguito della seconda puntata del reportage di "Luca de Mata"

Sbatti l'immigrato sullo schermo, come si faceva con il mostro in prima pagina. Viviseziona la sua angoscia, ascolta il suo dolore, chinati sulle sue ferite mentre lo trovi derelitto lungo la strada che sale verso la tua città, quella del finto benessere, delle vetrine effimere, della moralità compromessa. Con lo spago lui, l'immigrato, chiudeva un secolo fa la sua valigia. Altri tempi, anche se, ammettiamolo, forse anche altra dignità. Oggi, con quello stesso spago, alcuni si cuciono le palpebre, altri la bocca. E si è fortunati se lo spago non s'attorciglia al collo, con altre conseguenze. Dalla parte di chi sta peggio, di chi non è ascoltato, di chi è rifiutato: s'apre uno spiraglio di verità, senza compromessi e senza dolcezze, con il programma scritto e diretto da Luca De Mata assieme a Teresa De Santis, con la collaborazione di Nicola Bux e Massimo Cenci. La prima puntata è stata trasmessa da Rai Uno lo scorso 29 giugno in seconda serata, a scadenza settimanale le altre tre. Strascichi di polemiche: zero. Dibattiti e prese di posizione ufficiali: zero. Questo significa che lo spirito del programma ha colto nel segno e che si teme possa davvero scuotere l'apatia delle coscienze, afflosciate nella quotidiana deriva della distrazione civile e morale. L'impressione è che nei patinati inferni cittadini e nelle anonime campagne dell'entroterra si stia tutti stretti, troppo stretti e con poche regole certe che separino gli sfruttati dagli sfruttatori, gli innocenti dai colpevoli, chi minaccia da chi è minacciato, tutti a bordo di una fragile barca-società che ancora fende le procelle e cerca il porto della civile e sicura convivenza. Un caleidoscopio di volti che hanno immagazzinato storie e rigurgitano ogni tipo di scomoda verità, ci guidano dritti al cuore del fenomeno migratorio mondiale, soprattutto clandestino. Nel programma, immagini non censurate e censurabili e numerose testimonianze straniere - che una recitazione meno enfatica avrebbe recapitato ancor più crude - si affiancano a una vera e propria overdose di cifre che, talvolta, rendono faticosa l'assimilazione di fenomeni tanto sconvolgenti. Un susseguirsi di verità nascoste e semi-atrocità: dal numero dei clandestini nel mondo ai turpi guadagni, veramente da capogiro, legati alla clandestinità, allo sfruttamento, alla prostituzione, al commercio delle persone e degli organi che non è da meno di quello delle droghe; infine, le nuove, bizzarre forme di schiavitù che legano con il peso di catene ricattatorie e di inconfessabili paure. Si scendono i gradini della vita fino agli ultimi, sudici e pericolosi, occupati da africani, orientali di varia etnia, latini di ogni Paese, gente dell'est europeo passato dalla dittatura politica all'illusione e al tracollo sociale del post-comunismo. Le bolge in terra, come se l'inferno dantesco si fosse rovesciato in superficie. La valigia con lo spago, nell'aprire le ferite senza nasconderle e cauterizzarle, non risparmia di interpellare la società, lo spettatore. Potrebbe interrogarsi sui motivi, sui palliativi, sulle risposte urgenti e di alto profilo morale che si attendono, sugli sbagli. "Sarò cattiva - scrive tra le tante una ragazza sul blog apposito creato per commentare il programma televisivo e da seguire con estrema attenzione -, sarò razzista, ma la verità è che non se ne può più, il 95 per cento delle persone che conosco non ne possono più. Non lo direi davvero, se vedessi negli stranieri una qualche forma e volontà concreta di integrarsi con la nostra realtà". Lei non la vede. E in troppi casi è vero. Molti, però, prendono diversa posizione: "Una cosa mi lascia davvero perplessa: la gente pensa che gli stranieri siano tutti criminali". È difficile pensare di poter trovare soluzioni adeguate e giuste per tutti, ma non si può ignorare l'urgenza di cercarle, proporle, sperimentarle. È quello che, in fondo, fanno le tante persone di Chiesa che incontriamo e ascoltiamo nel programma e che sappiamo essere migliaia nel mondo. Dà coraggio la loro presenza silenziosa, infonde speranza il loro anonimato, in perfetto stile evangelico, la loro insostituibile carità. Non sono pochi, precisa De Mata, quelli che si ricordano "come dietro ogni donna, uomo, qualunque sia la sua condizione, c'è una persona. E mai come in questo caso il ragionamento si allarga a un fenomeno planetario che ci sta coinvolgendo tutti e ci sta cambiando tutti. Non possiamo più voltare la testa da un'altra parte". Tra chi la volta, chi è costretto a farlo, chi non lo vuole fare e non lo fa, il programma assume un ritmo sempre più incalzante, talvolta anche frenetico. Veniamo accompagnati tra i rom avversati dalla società, ma loro stessi razzisti nell'ambito delle comunità di appartenenza; camminiamo lungo muri divisori scavalcati ogni giorno da intere popolazioni in fuga o a caccia di futuro; costeggiamo i porti disseminati di panchine che diventano regge per barboni alla deriva, sempre con la bottiglia in mano, fino a quando, per puro divertimento, non li derubano o non gli danno fuoco. Di giorno, campi da coltivare inglobano le vite di nuovi schiavi mentre di notte, lungo strade non più soltanto di periferia, fiumane di ragazze si vendono distrattamente a una fiumana di clienti molto determinati. Tutti partono, arrivano, si spostano, migrano da est a ovest, da sud a nord: il mondo sembra un enorme cantiere nel quale il movimento è continuo, senza sosta. C'è chi lo fa con disperazione, chi con rassegnazione; chi non si aspetta nulla, chi si aspetta tutto. Nessun luogo è oggi illibato, spesso la sicurezza latita, nessun Paese può dirsi immune dal contagio del razzismo, che infetta più della febbre suina, come fanno anche la criminalità, la violenza, lo sfruttamento. E la distrazione, l'ipocrisia. La valigia con lo spago è una voce libera che ha il coraggio di segnalare i fatti, senza proporre i rimedi, perché questo non è compito degli autori televisivi. Lascia così in sospeso le soluzioni e le cure, ma non tralascia di esigere che esse siano, prima di tutto, ispirate al comandamento della carità, al bisogno di certezze, al diritto di convivenza sicura e pacifica per tutti.
Articolo: Luca Pellegrini
Direttore: Giovanni Maria Vian

"La valiga con lo spago" le prime due puntate complete del programma scritto e diretto da "Luca De Mata" visibile in versione integrale

La versione integrale delle prime due puntate de "la valigia con lo spago" a http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-618e1082-2b95-4273-87b0-13acbd41f9e9.html?p=0
e
E' necessario per la visione istallare microsoft silverlight.

mercoledì 8 luglio 2009

Dal sito di RAI Uno, "la valigia con lo spago" di "Luca de Mata"


Dal sito di Rai Uno le immagini de "la valigia con lo spago" di Luca de mata.
Direttore: Mauro Mazza

domenica 5 luglio 2009

La seconda puntata de "la valigia con lo spago" , il programma scritto e diretto da "Luca de Mata" andrà in onda il 6/9 alle 23.25 su Rai uno

Invece del 13 Luglio come precedentemente annunciato la seconda puntata de "la valigia con lo spago" andrà in onda Lunedì 6 Luglio alle ore 23.25 sulla prima rete R.A.I.

venerdì 3 luglio 2009

Dopo la prima puntata L'espresso parla de "la valigia con lo spago" il programma scritto e diretto da "luca de mata"


Chi vuole conoscere a fondo Ia posizione politica del Vaticano sull'immigrazione non ha che da assistere alle quattro puntate di"La vallgla con lo spago" in onda in seconda serata su Raiuno. Non solo perché testi e regia sono di Luca De Mata, direttore di Fides. L'agenzia di stampa del Vaticano, ma anche perché ll tutto é stato supenivisionato da tre mammasantissima d'Oltretevere. In primis, monsignor Mauro Piacenza, presidente della Pontificia commmissione per i beni culturali , in pratica il ministro dei Beni culturali della Santa Sede, nato a Genova dove sonostatl arclvescovi il segretario cli Stato TarcisioBertone e il presidente Cel Angelo Bagnasco. Con lui, monsignor Nicola Bux, teologo , amico personale di Benedetto XVI, e padre Massimo Cenci, missionario e sottosegretario della Congregazione per l' evangelizzaziono dei popoli. Un modo di intervento mediatico molto diretto. Ma anche la prima volta che il sigillo di San Pietro a così alto livello viene impresso sui contenuti di un ' inchiesta tv. la serie, girata in tutto il mondo fa raccontare agli immigrati le loro storie di sofferenza. Trapela chiaramente il manifesto politico del Vaticano: l'altola al legame tra immigrazione e criminalita, la condanna all’ipocrisia dei governi pronti a deplorare lo sfruttarnento dei migranti ma anche a farne uno strumento a basso costo per economia. E anche un chiaro biasimo nel confronti degli Usa e delle multinazionali in prima linea per l'uso della manodopera immigrata. Una posizione da vera Chiesa no global.
D. R
L'espresso de 9/7/2009 pag.17

Direttore: Daniela Hamaui

mercoledì 1 luglio 2009

La Tv scopre l'umanita, dalle pagine dell'Avvenire "la valigia con lo spago" di "Luca de Mata"



fra le tante parole che sull'immigrazione si sono sprecate, per definire un fenomeno destinato a modificare il nostro mondo, mancava L 'umanità". Ed è questo concetto che si legge finalmente nel' l'inchiesta di Luca De Mata, La valigia con lo spago, che ha preso avvio su Raiuno lunedì in seconda serata. Quell'umanità che ci induce a considerare l'altro, colui che viene, non un invasore ma un fratello, costretto dal bisogno e dalla paura, a cercare ricovero in cambio di lavoro. Collocando storicamente i dati, De Mata confronta l'emigrazione italiana dell'Otto e del Novecento con quella dal Sud del mondo che ora si dirige verso il Nord, verso un'Europa considerata terra di speranza e invece quasi sempre luogo di sfruttamen-ti to e delusione. E, fondandosi su documenti e interviste a chi lavora nelle organizzazioni cristiane di soccorso, presenta persone che hanno visto il loro sogno frantumarsi nella violenza e nella solitudine, costrette a grama vita da randagi in uno smar rimento totale. Palermo e Napoli gli scenari della prima delle quattro puntate: con chi vive in strada o in miserevoli tane, con chi è costretto a vendersi o a vendere droga, con coloro che hanno dovuto sopportare lo sfruttamento più crudele per so.. pravvivere. Casi singoli, sullo sfondo di luoghi in cui l'amore cristiano soccorre ai vuoti della società: esempi di un'integrazione ardua, di un riscatto che non è facile offrire. E poi, spaziando alla Spagna e agli Stati Uniti, ecco che il panorama si dilata dal nostro piccolo al grande del mondo intero, in cui la spinta della disperazione porta a drammatici tentativi di riscossa da parte di chi varca le frontiere pensando di cambiare la sua vita. I poveri del mondo diventano trama di una riflessione che si dilata dal sociale all'antropologico e Al' esistenziale: il di-ritto alla speranza, tn nome dell'umanità che ci fa uguali, un discorso per immagini che si articola at-traverso il dolore e che può esser sanato soltanto dalla solidarietà fraterna.
Articolo: Mirella Poggialini
Direttore: Dino Boffo

lunedì 29 giugno 2009

La pagina spettacoli per Repubblica è "la valigia con lo spago" di "Luca de Mata " in onda il 29/6 alle ore 23.25 su Rai uno.


Una inchiesta dalla parte degli immigrati. E' il programmadi quattro puntate, La valigia con lo spago, che inizia oggi su Raiuno in seconda serata. Il reportage -frutto di una inedita collaborazione tra Rai e Propaganda Fide, il dicastero vaticano delle Chiese d'Oriente - racconta storie personali e testimonianze «raccolte tra le migliaia di uomini, donne e bambini che su barconi e mezzi di fortuna arrivano in Occidente, non solo in Italia, spinti da fame, guerre, malattie e sfruttamento». Storie «tragiche che hanno il sapore di un preciso atto d'accusaverso quegli Stati.Italiacompresa, che stanno attuando politiche dei cosiddetti respingimenti», anticipa Luca De Mata, autore e regista del programma, al quale hanno collaborato Nicola Buxe Massimo Cenci. Il titolo La valigia con lo spago, «evoca volutamente i poveri bagagli dei milioni di emigranti italiani del secolo scorso», spiega De Mata che è anche direttore di Fides, l'agenzia stampadi Propaganda Fide. Oltre all'Italia, l'inchiesta presenta storie di immigrati raccolte in Argentina, Moldavia, Slovacchia, Francia, Inghilterra, Spagna, Usa, Canada e Thailandia.

Articolo: Orazio la Rocca
Direttore: Ezio Mauro

La stampa sul programma di "Luca de Mata" "La valigia con lo spago"


«valìgia con lo spago» dei nuovi schiavi. A rilanciare il dibattito sull'immigrazione (che ha portato più volte la Chiesa a criticare il governo per i respingimenti dei clandestini), è un'inchiesta tv di Luca De Mata, dedicata a flussi migratori e «nuove schiavitù», che andrà in onda a partire da domani in seconda serata, su Raiuno, per quattro settimane. «La criminalità si alimenta con l'immigrazione e favorisce la clandestinità - spiega De Mata, direttore dell'agenzia vaticana Fìdes -. Nel mondo la tratta di esseri umani coinvolge ogni anno due milioni e mezzo di persone e ne costringe SOOmila alla schiavitù, con un profitto di 12 miliardi di dollari per la vendita iniziale e di 32 miliardi per lo sfruttamento. Il fatturato annuo della prostituzione è di 10 miliardi». E la linea dura non è la soluzione. «La deten-zione di tutti i clandestini costerebbe 2miliardi e 250 milioni di dollari - aggiunge -. Una clandestina costretta alla prostituzione rende al suo sfruttatore ogni mese dai Smila ai 7mila euro». Cosi i clan si arricchiscono grazie ai «nuovi schiavi». In SiciliaScena de La valigia con lo spagodal 2002 al 2007 sono sbarcati 77mila clandestini e il fatturato annuo della mafia nell'isola è di 90 miliardi di euro l'anno. E invece gli immigrati possono essere una risorsa legale. «Ogni mese questi lavoratori spediscono ai loro familiari 97 miliardi di euro, il 10% in più all'anno». Cioè il doppio degli aiuti pubblici dei paesi ricchi verso il Terzo mondo. «Questa inchiesta tv ci aiuta anche a liberarci dall'ipocrisia e dai luoghi comuni che fanno di tutti i rom una etnia di ladri, sfruttatori di bambini e donne. Certe cose accadono anche tra noi - spiega l'arcivescovo di Napoli, Sepe -. Nel reportage una ragazza grida: "Nessuna di noi nasce ladra o prostituta, sono loro a piegarci con la violenza". Il mercato del sesso ci avvolge come una piovra facendo commettere orrori e meschinità indicibili. La macchia della tratta dilaga e la criminalità usa gli immigrati. Non possiamo rimanere ciechi. Non scordiamo che anche Gesù fu costretto a migrare per sfuggire all'ira di Erode».
Articolo: Giacomo Galeazzi
Direttore: Mario Calabresi

Da Il Giornale "la valigia con lo spago" nel giorno della messa inh onda della prima puntata del programma scritto e diretto da "Luca de Mata"


• Speranze, illusioni, storie di sofferenza e di dolore. Da oggi per quattro settimane, su Raiuno, in seconda serata, va in onda La valigia con lo spago, un'inchiesta ideata da Luca De Mata. Una finestra nuova sull'universo dei migranti, che fa raccontare dalla loro viva voce cosa significhi l'esperienza della speranza, trasformata spesso in sofferenza e dolore.Nel corso delle quattro puntate, La valigia con lo spago ci conduce in tutto il mondo, in Argentina, Moldavia, Slovacchia, Francia, Inghilterra, Spagna, Italia, Stati Uniti, Canada, Thailandia, dove il dramma dei migranti è diverso da Paese a Paese, ma anche profondamenteuguale e umano. Si passa negli Stati Uniti, dove il sogno americano non esiste più, nonostante ogni anno migliaia di persone cerchino di varcare il deserto tra Messico e Usa. In questo viaggio trovano, in moltissimiDONNE Tra mercato del sesso e violenze, sono le principali vittime dei nuovi soprusi_____casi, la morte. Come Lucrezia, che ha dato la poca acqua da bere ai suoi figli, Jesus e Nora, ma è riuscita a strapparli alla morte che, invece, si è portata via lei. In Moldavia il problema più grande è il numero di bambini abbandonati, circa 900 mila al-l'anno, da genitori che partono in cerca di fortuna e che non tor-nano, o a causa della vergogna, o perché vittime della criminalità. Soprattutto le donne, di ogni Paese, purché giovani e belle, sono soggette alla tratta delleschiave del sesso.La valigia con lo spago ci aiuta anche a liberarci di alcune convinzioni comuni, come i falsi miti sui rom. 11 programma da voce a una donna, fuggita dalla famiglia, che racconta un dram-AUTOREScrive de Mata sul blog del programma: «Valigia con lo spago: pensi agli emigranti, anche italiani, del '900. Ma oggi?»ma comprensibile a pochi: «Nessuna di noi nasce ladra o prostituta, ci piegano con la violenza». Soprusi fin dentro la famiglia, la delinquenza non è innanzitutto un problema di strutture sociali, ma di educazione. Ma in un mondo di difficoltà, ci sono la speranza e la carità cristiana: la missione di Fratel Bia-gio Conte a Palermo, quella di Padre Josaphat tra gli zingari, la Caritas di Cuenca in Spagna. Esempi di come la diversità non sia per forza un male incurabile, ma possa divenire ricchezza nello scambio e nella condivisione.Testi e regia sono di Luca De Mata, con la collaborazione di Nicola Bux e Massimo Cenci. La colonna sonora è del giovanissimo Aurelio Canonici.
Autore: Andrea Tornielli
Direttore: Mario Giordano

Il Secolo XIX nel giorno di debutto de "La valigia con lo spago" di "luca de mata"


Articolo: Angela Ambrogetti
Direttore: Lanfranco Vaccari

domenica 28 giugno 2009

Il Messaggero sul programma di "Luca de Mata" "la valigia con lo spago"

ROMA Immigrazione e sociale. Questo il tema di La valigia con lo spago, il nuovo programma della seconda serata (23,35) di Raiuno che inizia domani. Un’inchiesta che verrà proposta in quattro parti, frutto del lavoro del giornalista Luca De Mata (nella foto), anche autore e regista della trasmissione. L’indagine attraversa varie nazioni, crocevia dei flusssi migratori e spesso anche del traffico di esseri umani. Un lungo viaggio che va dalla Romania al Marocco, dalla Colombia agli Stati Uniti, dalla Moldavia al Senegal. Perché non solo l’Italia è alle prese con questo via vai di persone che tentano la sopravvivenza oltre i confini dei loro Paesi. Uomini e donne spesso ridotte a larve, privi di ogni dignità e trattati semplicemente come problemi politici e sociali. Ma, in realtà, quali sono le loro condizioni di vita? In che cosa consiste e come si svolge la tratta di esseri umani? E, una volta arrivati in Occidente, la loro vita cambierà o sarà una seconda odissea?




Direttore: Roberto Napoletano

L'osservatore Romano alla vigilia della messa in onda de "La valigia con lo spago" programma scritto e diretto da "Luca de Mata"

Storie di immigrazione in seconda serata
Uomini con la valigiaraccontano chi siamo
di Silvia Guidi
Due occhi azzurri spuntano da una manica di maglione riadattata comecappuccio francescano; è fratel Biagio Conte, "il primo esempio dicura omeopatica per gli homeless" come è stato ribattezzatodall'affettuosa ironia dei suoi amici.Perché "Biagio è uno di loro, sa come fare compagnia a chi ha persotutto, anche la voglia di vivere - racconta chi lo conosce bene - sadi cosa ha bisogno chi vive in strada, conosce l'indifferenza ottusadi chi svuota la casa di stracci e rottami inservibili e pensa di averfatto la carità, ma anche l'inerzia e l'abbandono di chi si lasciaandare, le storie di ordinaria violenza tra drop out dove furti epestaggi sono all'ordine del giorno. Per questo riesce dove iprofessionisti della solidarietà falliscono".Sono tanti i protagonisti de La valigia con lo spago, un programma tv- quattro puntate di inchiesta in onda su Rai Uno dal 29 giugno perquattro lunedì consecutivi, eccetto il 6 luglio - che porta in secondaserata un tema scomodo come l'immigrazione senza edulcorare le storieche racconta, senza censurare niente, parlando anche di quando lapaura rende violenti e la miseria non è un motivo per essere più unitima una spinta alla sopravvivenza a ogni costo.Un programma che il passaparola su internet ha già reso famoso "primadella prima": "In tre settimane il blog www.lavaligiaconlospago.tv haregistrato oltre seimila visite" conferma Luca De Mata, direttoredell'Agenzia Fides, che ha curato i testi e la regia con lacollaborazione di Nicola Bux e Massimo Cenci; la colonna sonora èfirmata del giovane musicista Aurelio Canonici.Accanto a Biagio Conte, che a Palermo ogni giorno offre un tetto e unpasto caldo a più di 600 persone, c'è padre Josaphat, missionario trai rom, e ci sono i volontari della Caritas di Cuenca in Spagna, chedevono affrontare un fenomeno inedito per una zona tradizionalmenteconsiderata povera (Cuenca è nel cuore de La Mancha, la terradescritta da Cervantes): l'arrivo di immigrati ancora più poveri.Anche Oxana Alistratova conosce bene il mondo di chi non viaggia inbusiness class, ma con un bagaglio a mano fatto di speranze che spessosvelano la loro natura di illusioni: oggi è presidente della Ong"Interazione" in Transnistria ma la sua attività nasce dalla suastoria personale di vittima della tratta a scopo di prostituzione.L'esodo di migliaia di persone è un evento traumatico anche per iPaesi da cui si parte: la migrazione disgrega il tessuto sociale,spezza i legami tra le generazioni, gli anziani che restano hannopensioni misere, i giovani che partono vivono una libertà immaginariae non ritornano per la vergogna e per la paura, i bambini rischianol'accattonaggio.L'immigrazione è un affare enormemente redditizio per la criminalità:i flussi migratori generano nuove forme di schiavitù. Negli StatiUniti si contano 9 milioni di "uomini ombra" ma poiché è arduo contareciò che non si vede si stima che siano almeno 20 milioni.Davanti a un fenomeno così imponente la filantropia non basta. "Lacomprensione per le persone ai margini della società, ai margini dellaChiesa, per i "falliti" e per i sofferenti (...) è il vero nocciolodella moralità cristiana" scriveva anni fa il cardinale Ratzinger. Un"nocciolo" solido, concreto, fatto di cibo, coperte e vestiti, undentista o un medico quando serve, un letto pulito e una docciacalda a fine giornata.La generosità spontanea prima o poi presenta il conto, o perde loslancio iniziale, la carità no, è un'altra cosa, un altro mondo inquesto mondo. Biagio Conte prova a spiegarlo con un esempio: "Samuelarrivava dall'Eritrea coi barconi dei disperati. Zoppicava per colpadi una malformazione alla gamba destra, più corta dell'altra. Avevabisogno di una scarpa ortopedica, di quelle che non si comprano infarmacia, bisogna prendere le misure e commissionarle a officinespecializzate; un mese di tempo, almeno. Il giorno dopo il suo arrivo,dentro un sacchetto, confuse tra maglioni e coperte c'erano due scarpeortopediche: una donazione come tante altre, ma perfette per Samuel,misura e correzione compresa. Quando mi chiedono cos'è la provvidenzaio racconto questa storia".La carità ha anche un valore conoscitivo: l'essere pellegrino, homoviator, svela la natura profonda della condizione umana, visto chemettersi in viaggio alla ricerca di qualcosa che possa rispondere alladomanda di felicità è tipico dell'essere umano di ogni epoca. Ilmigrante è innanzitutto un uomo, con un nome e una storia, con un"volto" - direbbe Emmanuel Lévinas - e come tale non è riducibile auno schema, non coincide con quello che penso di lui; è un'alteritàche mi interpella, e accettare di non ridurlo alla sua apparenzacambia anche il modo con cui ci si rapporta ai figli, al marito, allamoglie, agli amici.Dare risposte esaurienti a un fenomeno così vasto e variegato sarebbeuna pretesa poco realista; la cosa più importante, sembra suggerire ilprogramma di Luca De Mata, è non archiviare frettolosamente le domandeche solleva. E non censurare la novità continua - fatta di ferite comedi sorprese positive - che genera l'incontro con l'altro. La pensavacosì anche l'autore di Massa e potere, Elias Canetti; a chi, dopo unaconferenza o un convegno, si offriva di chiamargli un taxi rispondevasempre: "No grazie, preferisco l'autobus. Voglio vedere le facce".
Autore articolo: Silvia Guidi
Direttore: Giovanni Maria Vian

...E i Papaboys fanno esplodere la valigiomania trascinati da "la valigia con lo spago" il programma in 4 puntate di "luca de mata"



TV 'ALTRA' - Mai si era visto per un programma di economia sociale e sussidiarietà, un interesse così vasto e profondo dal popolo della rete mondiale internet: è il caso 'anomalo', ma reale, della trasmissione tv - inchiesta che partirà questo lunedì, in seconda serata, su Rai Uno, 'La Valigia con lo Spago' - La parola ai migranti. I 'naviganti' stanno seguendo da mesi, sia tramite facebook e twitter, ma anche su Badoo, l'evolversi delle puntate - anticipate da brevissimi spezzoni via web trasmessi su You Tube e clikkatissimi - con approfondimenti ed anticipazioni che hanno portato nelle scorse ore anche ad una lettera del Cardinale Tonini al Corriere della Sera, ma anche l'intervento su numerose testate nazionali di 'penne esperte' che hanno 'indagato' sulla posizione socio-politica del programma curato e diretto da Luca De Mata, direttore dell'agenzia vaticana Fides, il cui blog personale, ha ormai 'preso il volo' in rete. L'attesa cresce, anche tra il popolo stesso degli immigrati, che sono stati incontrati in queste ultime settimane, anche attraverso una campagna di comunicazione sociale preventiva. Caso unico nel suo genere. Parlare, confrontarsi, ascoltare è INTEGRARE.'La Valigia con lo spago' è un programma di tutti, per la famiglia e per i giovani, per gli stranieri e per gli italiani, per i politici ed anche per gli economisti. Ed i giornalisti? Quelli dal 'palato fino' non sono mancati nell'analisi dell'inchiesta, quelli più 'schierati' e con gusti più da 'isola dei famosi' se lo vedranno su Rai Uno. Siti e blog da non perdere:

http://www.lavaligiaconlospago.net/

http://www.lavaligiaconlospago.tv/

Il sito dell'autore e regista Luca De Mata:http://www.lucademata.it/

"Luca de Mata" conduce l'inchiesta de "la valigia con lo spago" da corrieredellasera.it




Dal 29 giugno Rai Uno presenta in seconda serata "La valigia con lo spago", il programma che si occupa di immigrazione e sociale, condotto dal giornalista Luca De Mata.
A partire dal 29 giugno su Raiuno alle 23.30 circa prende il via "La valigia con lo spago", un programma di quattro puntate che si occupa di immigrazione e sociale, frutto di un''inchiesta brillante del giornalista Luca De Mata, autore dei testi e regista del programma.
L''inchiesta attraversa diverse nazioni, crocevia dei flussi migratori e spesso anche del traffico di essere umani, dalla Romania al Marocco, dalla Colombia agli Stati Uniti, dalla Moldavia al Senegal: tutto il mondo è alle prese con questo via vai di persone spesso ridotti a larve, privi di ogni dignità umana e trattati molto semplicemente come problemi politici e sociali.
Ma quali sono le loro condizioni di vita? Quali sono le condizioni reali della tratta degli esseri umani? Una volta arrivati in occidente la loro vita cambia realmente?
A tutte queste domande Luca De Mata cerca di rispondere con questo reportage.

Direttore: Ferruccio de Bortoli

Da amici immigrati a immigrati amici ilo mondo che cambia ne "la valigia con lo spago" di "luca de mata"

A partire dal 29 giugno, in seconda serata, Raiuno ospiterà “La valigia con lo spago”, un nuovo programma di 4 puntate, che vuole essere un’inchiesta sull’emigrazione, per scoprire chi è realmente un immigrato oggi e quali sono le sue difficoltà all’interno della società. Una persona che deve forse rimanere nell’ombra per poter continuare a lavorare e a mandare soldi alla sua famiglia? A volte – riferisce l’Agenzia Fides – queste persone si sentono disorientate, e il prezzo è così alto che, per giustificare di esistere, rischiano di scivolare in una notte criminale e di innescare una spirale di paure e diffidenze violente, da una parte e dall’altra. Ed è facile poi per queste persone sentirsi isolate e spesso vittime di razzismo, prigionieri di un “gioco” che coinvolge tutti, senza né vincitori né vinti, in una guerra che non guarda ai problemi reali, come la povertà che sta stringendo tutto il pianeta. Così il mondo ha sempre più paura di queste persone, ombre della società, e si spendono dai 25 mila ai 30 mila miliardi di dollari ogni anno per il controllo delle politiche migratorie e di asilo. Miliardi di dollari che potrebbero creare milioni di posti di lavoro, lì dove non c’è lavoro e qui dove ci vorrebbero sempre più lavoratori. Serate per riflettere, dunque, e per conoscere l’altro come amico, non nemico. (A.D.G.)
Informazione e sintesi puntate su:www.lavaligiaconlospago.tv