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domenica 5 luglio 2009

La seconda puntata de "la valigia con lo spago" , il programma scritto e diretto da "Luca de Mata" andrà in onda il 6/9 alle 23.25 su Rai uno

Invece del 13 Luglio come precedentemente annunciato la seconda puntata de "la valigia con lo spago" andrà in onda Lunedì 6 Luglio alle ore 23.25 sulla prima rete R.A.I.

domenica 28 giugno 2009

Il Messaggero sul programma di "Luca de Mata" "la valigia con lo spago"

ROMA Immigrazione e sociale. Questo il tema di La valigia con lo spago, il nuovo programma della seconda serata (23,35) di Raiuno che inizia domani. Un’inchiesta che verrà proposta in quattro parti, frutto del lavoro del giornalista Luca De Mata (nella foto), anche autore e regista della trasmissione. L’indagine attraversa varie nazioni, crocevia dei flusssi migratori e spesso anche del traffico di esseri umani. Un lungo viaggio che va dalla Romania al Marocco, dalla Colombia agli Stati Uniti, dalla Moldavia al Senegal. Perché non solo l’Italia è alle prese con questo via vai di persone che tentano la sopravvivenza oltre i confini dei loro Paesi. Uomini e donne spesso ridotte a larve, privi di ogni dignità e trattati semplicemente come problemi politici e sociali. Ma, in realtà, quali sono le loro condizioni di vita? In che cosa consiste e come si svolge la tratta di esseri umani? E, una volta arrivati in Occidente, la loro vita cambierà o sarà una seconda odissea?




Direttore: Roberto Napoletano

Da amici immigrati a immigrati amici ilo mondo che cambia ne "la valigia con lo spago" di "luca de mata"

A partire dal 29 giugno, in seconda serata, Raiuno ospiterà “La valigia con lo spago”, un nuovo programma di 4 puntate, che vuole essere un’inchiesta sull’emigrazione, per scoprire chi è realmente un immigrato oggi e quali sono le sue difficoltà all’interno della società. Una persona che deve forse rimanere nell’ombra per poter continuare a lavorare e a mandare soldi alla sua famiglia? A volte – riferisce l’Agenzia Fides – queste persone si sentono disorientate, e il prezzo è così alto che, per giustificare di esistere, rischiano di scivolare in una notte criminale e di innescare una spirale di paure e diffidenze violente, da una parte e dall’altra. Ed è facile poi per queste persone sentirsi isolate e spesso vittime di razzismo, prigionieri di un “gioco” che coinvolge tutti, senza né vincitori né vinti, in una guerra che non guarda ai problemi reali, come la povertà che sta stringendo tutto il pianeta. Così il mondo ha sempre più paura di queste persone, ombre della società, e si spendono dai 25 mila ai 30 mila miliardi di dollari ogni anno per il controllo delle politiche migratorie e di asilo. Miliardi di dollari che potrebbero creare milioni di posti di lavoro, lì dove non c’è lavoro e qui dove ci vorrebbero sempre più lavoratori. Serate per riflettere, dunque, e per conoscere l’altro come amico, non nemico. (A.D.G.)
Informazione e sintesi puntate su:www.lavaligiaconlospago.tv

sabato 27 giugno 2009

I papaboys salutano il programma di "Luca de Mata", "La valigia con lo spago"




TV 'ALTRA' - Mai si era visto per un programma di economia sociale e sussidiarietà, un interesse così vasto e profondo dal popolo della rete mondiale internet: è il caso 'anomalo', ma reale, della trasmissione tv - inchiesta che partirà questo lunedì, in seconda serata, su Rai Uno, 'La Valigia con lo Spago' - La parola ai migranti. I 'naviganti' stanno seguendo da mesi, sia tramite facebook e twitter, ma anche su Badoo, l'evolversi delle puntate - anticipate da brevissimi spezzoni via web trasmessi su You Tube e clikkatissimi - con approfondimenti ed anticipazioni che hanno portato nelle scorse ore anche ad una lettera del Cardinale Tonini al Corriere della Sera, ma anche l'intervento su numerose testate nazionali di 'penne esperte' che hanno 'indagato' sulla posizione socio-politica del programma curato e diretto da Luca De Mata, direttore dell'agenzia vaticana Fides, il cui blog personale, ha ormai 'preso il volo' in rete. L'attesa cresce, anche tra il popolo stesso degli immigrati, che sono stati incontrati in queste ultime settimane, anche attraverso una campagna di comunicazione sociale preventiva. Caso unico nel suo genere. Parlare, confrontarsi, ascoltare è INTEGRARE.'La Valigia con lo spago' è un programma di tutti, per la famiglia e per i giovani, per gli stranieri e per gli italiani, per i politici ed anche per gli economisti. Ed i giornalisti? Quelli dal 'palato fino' non sono mancati nell'analisi dell'inchiesta, quelli più 'schierati' e con gusti più da 'isola dei famosi' se lo vedranno su Rai Uno.

L'agenzia Fides presenta "la valigia con lo spago" di "Luca de Mata"


Roma (Agenzia Fides) - In onda su Rai Uno, a partire da lunedì 29 giugno in seconda serata per quattro settimane, “La valigia con lo spago” apre una finestra nuova sull’universo dei migranti, facendo raccontare dalla loro viva voce cosa significa l’esperienza della speranza, trasformata spesso in sofferenza e dolore. Nel corso delle quattro puntate, “La valigia con lo spago”, ci conduce in tutto il mondo, in Argentina, Moldavia, Slovacchia, Francia, Inghilterra, Spagna, Italia, Stati Uniti, Canada, Thailandia, dove il dramma dei migranti è differente, ma profondamente uguale ed umano, e dove il nostro unico compito di cittadini, telespettatori, cristiani è quello di riconoscere, guardare, ed abbracciare, come noi siamo stati abbracciati nell’incontro con la fede che determina la nostra vita. Si passa in America, in cui il sogno americano non esiste più, nonostante ogni anno migliaia di persone cerchino di varcare il deserto tra Messico e Stati Uniti; ed in questo viaggio trovano, per la maggior parte, la morte. Come Lucrezia, che ha dato la poca acqua da bere ai suoi figli, Jesus e Nora, e li ha salvati dalla morte che, invece, ha colpito lei. Il sogno è infranto: si vive da clandestini, in un paese per cui si è fatto molto, dove l’immigrazione e le violenze sono state viste troppo da vicino. In Moldavia il problema più grande è il numero di bambini abbandonati, circa 900 mila all’anno, da genitori che partono in cerca di fortuna, e che non tornano, o a causa della vergogna, o perché vittime della criminalità. Soprattutto le donne, di ogni paese, purché giovani e belle, sono soggette alla macchia della tratta, meschinità perpetrata soprattutto a sfondo sessuale. “La valigia con lo spago” ci aiuta anche a liberarci di alcune convinzioni che la mentalità comune ha reso troppo ingombranti, nelle nostre menti, per esempio, tutti i falsi miti che riguardano i rom: incontriamo, fra gli altri migranti protagonisti del programma, una giovane donna, fuggita dalla famiglia rom, che racconta un dramma comprensibile a pochi: “Nessuna di noi nasce ladra o prostituta, sono loro a piegarci con la violenza”. La violenza fin dentro la famiglia, la delinquenza non è un problema di struttura, ma di educazione. In un mondo di sofferenze e difficoltà, tanti sono i raggi che la speranza e la carità cristiana emanano: la missione di Fratel Biagio Conte a Palermo, come quella di Padre Josaphat, missionario tra gli zingari, la Caritas di Cuenca in Spagna; esempi di come la diversità non sia per forza un male incurabile, ma possa divenire ricchezza nello scambio reciproco, nella carità, nella gratuità, nella condivisione. Non più ciechi, quindi, ma collaboratori della pace, della giustizia, della solidarietà e dell’uguaglianza. A noi spetta riconoscere nel migrante il volto stesso di Gesù, migrante anche Lui, durante la fuga in Egitto; la sua vita è stata una costante ricerca ed affermazione della dignità umana. Questa la ragione profonda de “La valigia dello spago”; ed in questa avventura la guida è rappresentata dalle parole di Benedetto XVI, quando era ancora Cardinale: “ La comprensione per le persone ai margini della società, ai margini della Chiesa, per i falliti ed i sofferenti, per coloro che porgono delle domande, per gli scoraggiati e gli abbandonati, così da infondere fiducia e di suscitare la volontà di sostenersi vicendevolmente, è il vero nocciolo della moralità cristiana.” I testi e la regia de “La valigia con lo spago” sono di Luca De Mata.. La colonna sonora de “La valigia con lo spago” è del giovanissimo autore Aurelio Canonici. (Agenzia Fides 26/6/2009; righe 40, parole 588)

venerdì 26 giugno 2009

AdnKronos sulle parole del Cardinale Sepe a "la valigia con lo spago" il programma in 4 puntate di "Luca de Mata" -2-

(segue) Adrkronos 24/6"La valigia con lo spago -ha proseguito il cardinale Sepe- ci aiuta a liberarci di alcune convinzioni e luoghi comuni che fanno di tutti i rom una etnia di ladri, sfruttatori di bambini e donne. E' vero queste sono cose che avvengono, ma avvengono ancora in mezzo a noi. Smettiamo di essere ipocriti". L'arcivescovo di Napoli, annunciando di avere visto il programma, racconta che "ad un certo punto una ragazza dice: 'nessuna di noi nasce ladra o prostituta, sono loro a piegarci con la violenza'. La violenza in famiglia -ha proseguito Sepe- come la delinquenza non e' un problema di educazione. In un mondo di sofferenze e difficolta', tanti sono i raggi che la speranza e la carita' cristiana emanano". Il cardinal Sepe in riferimento al programma che andra' in onda su Raiuno a partire da lunedi' prossimo ha poi sostenuto che "vivere onestamente e ad avere fiducia nel Signore e' a questo che ci esorta la valiga con lo spago". "Non possiamo essere, rimanere ciechi -ha proseguito- ma collaboratori di pace, di giustizia, di solidarieta'. Il volto santo di Gesu'. Non scordate che anche lui fu costretto a migrare per sfuggire all'ira di Erode. Il programma chiude con le parole di Benedetto XVI quando era ancora cardinale: 'la comprensione per le persone ai margini della societa', ai margini della Chiesa, per i falliti ed i sofferenti, per coloro che porgono delle domande, per gli scoraggiati e gli abbandonati, cosi' da infondere fiducia e suscitare la volonta' di sostenersi vicendevolmente e' il vero nocciolo della moralita' cristiana".

giovedì 25 giugno 2009

AdnKronos sulle parole del Cardinale Sepe a "la valigia con lo spago" il programma in 4 puntate di "Luca de Mata" -1-

Napoli, 24 giu. (Adnkronos) - "'La valigia con lo spago' apre unafinestra nuova sull'universo dei migranti, facendo raccontare dallaloro viva voce cosa significa l'esperienza della speranza, quando nonsi trasforma in sofferenza e dolore. In tutto il mondo e' un drammaprofondamente uguale per chiunque e' costretto a migrare. Nella'valigia con lo spago' si ricorda con forza il nostro compito dicristiano nel riconoscerci nell'incontro con la Fede e con il nostroaffermare il valore della vita e della persona". Lo ha dettol'arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, presidente dellaConferenza episcopale campana.Il cardinale Sepe e' intervenuto con un commento sull'inchiesta 'Lavaligia con lo spago' curata da Luca De Mata, direttore dell'agenziaFides. Si tratta di un programma tv in 4 puntate, un'inchiestasull'immigrazione nel mondo che andra' in onda su Raiuno in secondaserata a partire da lunedi' prossimo 29 giugno. L'anteprima 'Lavaligia con lo spago' e' stata presentata presso l'auditorium centroFernandes a Castelvolturno (Caserta)."L'emigrazione significa anche troppi bambini abbandonati dai genitorivittime della criminalita'. La macchia della tratta dilaga avvolgendodonne indifese -ha proseguito l'arcivescovo di Napoli- bambini maanche uomini. Il mercato del sesso come una piovra avvolge il nostrovissuto facendo commettere orrori e meschinita' indicibili".

Da blogosfere "la valigia con lo spago" scritto e diretto da "Luca de Mata"




















L'immigrazione è il fenomeno sociale più sconvolgente dei nostri anni.
Eppure, la tv l'ha relegato nella discarica dell'informazione spazzatura, tesa a criminalizzare gli stranieri, tranne poche eccezioni, come le analisi di Michele Santoro o Toni Capuozzo.
Rai Uno stavolta va in contro tendenza con una inchiesta in quattro puntate trasmessa in seconda serata dal 29 giugno, "La valigia con lo spago" .
Il programma, che sarà presentato in anteprima domani 24 giugno a Castel Volturno dal suo curatore, Luca De Mata (qui il suo splendido blog fotografico), è un reportage sull'immigrazione nel mondo, realizzato con la supervisione di mons. Mauro Piacenza e con la collaborazione di Nicola Bux e Massimo Cenci.
"Sono rimasto molto colpito -scrive sul Corriere della Sera di ieri, il cardinale Ersilio Tonini- dall'idea di un programma televisivo che tratterà un tema molto importante, legato a un'attualità che ci coinvolge tutti: quella dei decisi e ineludibili flussi migratori. Lo speciale potrebbe risultare un aiuto illuminante per capire un tema del quale tutti parlano ma spesso con poca cognizione di causa".
E noi siamo colpiti come lui da una Rai Uno che torna, finalmente, a raccontarci la realtà...
Format aderisce alla campagna di solidarietà al popolo iraniano promossa da Blogosfere. Da domani testimonierà la condivisione con una "fascetta" posta in alto a sinistra della testata con la scritta "For Neda, for Iran", a ricordo di Neda Soltani (la ragazza uccisa domenica a Teheran) e di tutti i morti e feriti dei giorni scorsi nel Paese asiatico.

"La valigia con lo spago" di "luca de mata" su Avvenire

Tiziana Lupi dalle colonne de l' Avvenire del 25/6/2009 pag.33 da voce a Luca de Mata nello spiegare l'esperienza de "La valigia con lo spago".

L'articolo contiene anche colonna con estratti della lettera del Card. Crescenzio Sepe ai curatori del programma.

INCHIESTA IN 4 PARTI Da lunedì su Raiuno «La valigia con lo spago» «Tra le storie piùforti c’è quella di Lucrezia, morta attraversando il deserto traMessico e Usa perché ha dato la poca acqua che aveva ai suoi figli»De Mata: «Porto in tivù il dramma dei migranti»L’autore: «Spero di far conoscere al pubblico il mondo di quelli chescappano dalla loro terra e dai loro affetti, e di risvegliare inmolti il valore della carità»DI TIZIANA LUPIL a speranza di Luca De Mata è che, dopo avere visto La vali­gia conlo spago, «almeno uno di quelli che pensano che i profu­ghi debbanoessere rimandati a ca­sa » rivedano le loro posizioni sul­l’argomento.Perché il suo pro­gramma (quattro puntate in onda il lunedì in secondaserata su Raiuno a partire dal 29 giugno) è proprio questo che sipropone: far cono­scere, davvero e da vicino, il mon­do di quelli chescappano dalla lo­ro terra, dalla loro casa e dai loro af­fetti perpoter sopravvivere e la cui speranza si trasforma spesso insof­ferenza e dolore. Come è successo ai sei extracomunitarimassacrati nel settembre 2008 a Castelvoltur­no da un commando disei-sette kil­ler che, per ucciderli, ha esploso ol­tre centoproiettili di pistole e kala­shnikov. È qui che ieri De Mata ha sceltodi presentare il suo pro­gramma perché, ricorda, «tre gior­ni primadel massacro ero lì». È que­sto, aggiunge, che gli piace fare: «Va­donei posti senza telecamere né re­gistratori ma da volontario percrea­re un rapporto umano con le per­sone. Poi, se loro ne hannovoglia, si registra altrimenti rimane l’espe­rienza dell’incontro. Miè capitato di stare in qualche posto anche due settimane e non portarea casa nes­suna immagine. Del resto, se non facessi, così, mi sentireiuno squal­lido turista della miseria». Di immagini, ne La valigia con lo spago, ce ne sono eccome. Tante, avolte veri pugni nello stomaco. Per­ché De Mata ha deciso di mostrarequello che accade veramente «nel- le zone di confine che, ormai, sonocimiteri». Un racconto che vuole a­vere come guida le parolepronun­ciate da Benedetto XVI quando era ancora Cardinale: «Lacomprensio­ne per le persone ai margini della società, ai marginidella Chiesa, per i falliti ed i sofferenti, per coloro che porgonodelle domande, per gli sco­raggiati e gli abbandonati, così dainfondere fiducia e di suscitare la volontà di sostenersivicendevol­mente, è il vero nocciolo della mo­ralità cristiana». DeMata riprende: «Come Chiesa, ed io mi sento tale, non possiamo entrarenel merito delle leggi ma neanche dimenticare le parole di BenedettoXVI. Viviamo in una de­mocrazia e, da cittadino, devo ac­cettare certeleggi anche se mi fan­no orrore. Ma non posso non spe­rare che cambinoil prima possibi­le ». Dunque, ecco la storia di Lu­crezia che hatrovato la morte at­traversando il deserto tra Messico e Stati Unitiperché ha dato la poca acqua da bere che aveva ai suoi fi­gli Jesus eNora, salvando loro la vi­ta e quella della giovane donna, fug­gitadalla famiglia rom, che rac­conta il suo dolore, dicendo «Nes­suna dinoi nasce ladra o prostitu­ta, sono loro a piegarci con la vio­lenza». Il loro dramma è lo stesso di tutti i migranti de La valigia con lospago, dall’Argentina, alla Molda­via, dall’Italia alla Francia, dalCa­nada alla Thailandia. E a soffrire so­no soprattutto le donne chefini­scono facilmente nella tratta di es­seri umani a sfondo sessuale. Per fortuna in questo mondo in cui, sottolinea De Mata, «anche la tvof­fre quasi solo veline e violenza nei cartoni animati» esistono«tanti rag­gi di speranza e di carità cristiana. Come, ad esempio, lamissione di Fratel Biagio Conte a Palermo, quel­la di Padre Josaphat,missionario tra gli zingari, la Caritas di Cuenca in Spagna: esempi dicome la diver­sità non sia per forza un male in­curabile, ma possadivenire ric­chezza nello scambio reciproco, nella carità, nellagratuità, nella condivisione».
Articolo: Tiziana Lupi
Direttore: Dino Boffo

mercoledì 17 giugno 2009

Dalle colonne di Libero "La valigia con lo spago"

Ampio articolo di Caterina Maniaci presenta "La valigia con lo spago" inchiesta di lucademata su Libero del 17 giugno 2009, il quotidiano diretto da Vittorio Feltri.
















Due monsignori. un teologo, il direttore di una grande agenzia di stampa cattolica: sono loro gli ideatori di un programma televisivo che andrà in onda su Raiuno, al posto del mitico "Porta a porta", in pausa esti­va. a partire da lunedì 29 giugno, per quattro puntate.
Il programma si intitola la valigia con lo spago" e intende parlare. con liberà, senza ideologismi e falsi buonismi, con realismo e partecipa­zione umana, dell'immigrazione, delle sue speranze e delle sue trage­die. Non solo in Italia. ma in tutto il mondo. Ed è nato, appunta dalla collaborazione tra Luca De Mata direttore dell'agenzia di stampa Fides, che ne ha curato i testi e la regia, monsignor Mauro Piaceva, segre­tario della Congregazione per il Cle­ro, monsignor Massimo Cenci, sot­tosegretario della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli. e il teologo Nicola Bux.
«I’ idea che ci ha ispirati è stata quella di dare un'immagine concre­ta del fenomeno dell'immigrazio­ne», spiega monsignor Cenci. «di guardarla in faccia per come realmente si presenta. incarnata nelle tragedie personali di uomini e donne». Del resto, il nostro compito di cittadini. e soprattutto di cristiani, è quello di riconoscere, guardare e ab­bracciare, come noi siamo stati ab­bracciati nell'incontro con la fede». Nessuna dimensione polemica o ideologica. »nel rispetto delle leggi che esistono», ma puntando decisa-mente il dito contro «gli sfruttatori che organizzano questi viaggi della disperazione e gli sfruttatori all'arri­vo. quando. invece del paradiso pro-messo, i clandestini trovano un in­ferno».
Una denuncia che, tra gli altri. Ha fatto anche il ministro dell'Interno. Roberto Maroni. quando infuriava la polemica sulla questione per i cosid­detti "respingimenti" dei barconi clandestini in viaggio verso l'Italia. E a proposito dei "respingimenti". 'per carità, le leggi le fanno i governi, non la Chiesa, e le leggi vanno ri­spettate», sottolinea De Mata. «ma deve sempre chiaro che, in ogni caso, in ogni circostanza. noi abbiamo davanti esseri umani. persone. e come tali sempre devono essere con­siderati». Respingimento. poi. è un concetto ben più ampio, come spiega sempre De Mata: «In fondo, re-spinto e anche chi si reca in un Paese in cui non può liberamente espri­mere la propria fede».
Sfruttatori. dicevamo. che guada­gnano sulla pelle di chi è pronto a tutto, pur di salvarsi dalla fame, dalle violenze, dalle guerre. Secondo De Mata •'immigrazione clandestina si sta trasformando sempre più in un fenomeno di tratta di essere umani... La storia dell'immigrazione, insom­ma, è anche un'infinita vicenda di orrori. II programma ne vuole dare un'idea, facendo raccontare gli im­migrati le loro storie iniziate con la speranza. trasformata spesso in sof­ferenza e dolore. Nel corso delle quattro puntate. "La valigia con lo spago" spazia in tutto il mondo, da Argentina. Moldavia, Slovacchia. a Francia, Inghilterra, Spagna, Stati Uniti. Canada. Thailandia e, ovviamente. Italia. dove il dramma degli emigrati è differente, ma sempre una questione centrale. In America, ad esempio, dove è già morto da tempo "I'american dream", il sogno americano, migliaia di persone ogni anno cercano comunque di attra­versare il deserto tra Messico e Stati Imiti e in questo viaggio molti perdono la vita. Una tragedia poco rac­contata, ormai. Conte quella dei cir­ca 900mi1a bambini abbandonati ogni anno in Moldavia dai genitori che partono in cerca di fortuna e che non tornano più. "La valigia con lo spago" vuole anche presentare alcu­ne situazioni senza pregiudizi e e convenzioni, per esempio la vita dei roco. Una giovane donna. fuggita dalla sua famiglia, infatti. racconterà quel che ha vissuto: «Nessuna di noi nasce ladra o prostituta, sono loro a farcelo fare. con la violenza». Un'im­magine ben diversa da quella pre­sentate da una distorta ideologia so­ciale, quella dei poveri zingari emar­ginati dai benpensanti borghesi. O come cantava Claudio Lolli. «Ho visto anche degli zingari felici».
Caterina Maniaci
Direttore Vittorio Feltri

La valigia con lo spago su Panorama



Pag. 38 dell'ultimo numero di Panorama (18/06/2009) presenta la valigia con lo spago.

"Curia , i duri in televisione" titola il periodico edito da Mondadori. Dalla penna di Ignazio Ingrao: riferendosi
all'inchiesta per RAIUNO di lucademata: lavaligiaconlospago.


SERE RAl Vaticano senza problemi di «correttezza politica» nella serie in quattro puntate in onda su Raiuno (dal 29 giugno in seconda serata) dedicata alla nuova tratta degli schiavi.
Nell'insolita veste di autori televisivi debuttano tre figure di spicco della curia: il segretario della Congregazione per il clero, Mauro Piacenza, il teologo Nicola Bux e il missionario Massimo Cenci. Prostituzione, mafia cinese. caporalato, immigra­zione clandestina, criminalità e terrorismo islamico: questi i temi affrontati nel pro­gramma (intitolato La valigia con lo spago, testi e regia di Luca De Mata). I tre ec­clesiastici dicono no al buonismo, criticano le politiche migratorie di Europa e Stati Uniti e chiedono un deciso impegno nella lotta alla criminalità
che prospera sul commercio di carne umana. E in cambio della costruzione di moschee in Europa reclamano il permesso di costruire chiese nei paesi musulmani.
Ignazio Ingrao
Dir. Maurizio Belpietro

Lavaligiaconlospago.net inchiesta per RaiUno di lucademata


http://www.lavaligiaconlospago.net/
Sintesi plurilingue del'inchiesta di lucademata:
"la valigia con lo spago"

La valiga con lo spago - inchiesta per RaiUno di lucademata

La valigia con lo spago e subito, d’istinto, pensi alle immagini dei milioni di emigranti: Italiani, Irlandesi, Polacchi, Spagnoli, Portoghesi che, all’inizio dell’800 e ancora fino agli anni ’50 del secolo scorso, si spostarono da un continente all’altro, con le loro valige legate, tenute sulle spalle, in fuga dalla miseria. Donne, uomini, adolescenti spesso analfabeti che, con caparbietà, sacrifici, volontà sono stati mattoni reali che hanno contribuito alla costruzione della ricchezza dell’Occidente. Masse. Milioni di individui oggi integrati, figlie e figli di quelle valige di cartone difficili da distinguere, ormai, da chi in quelle stesse terre era arrivato solo un secolo prima in fuga dalle miserie e dalle persecuzioni, quando non deportati con la forza.Ed oggi?
Inizia così il reportage su RaiUno in seconda serata di lucademata - 4 ore per scoprire e comprendere le verità dell'emigrazione, questo blog nasce come rassegna web e stampa de "la valigia con lo spago".